Villalta presenta Bestia da latte a Venezia
"Mi sono fatto l'idea che la maldicenza, la litigiosità, la cattiveria che regnavano in casa sua e in tutte le altre del paese non lo avessero mai intaccato. Gli ho sempre riconosciuto una pulizia interiore, una sincerità disarmante, anche quando, più avanti negli anni, quella sincerità diventò spesso un'arma per cercare di sedare le mie inquietudini. Non riusciva a capire che la sincerità e la verità non sono la stessa cosa, e che la sincerità di chi ha potere su di te appare come un'esibizione di forza, oltre che risultare a volte più dolorosa di un insulto." (Il protagonista del libro sta ricordando qui la figura paterna.) È un passo tra altri simili e altrettanto cruciali di Bestia da latte, nuovo "romanzo" di Gian Mario Villalta (SEM, pp. 160, euro 16), un libro finalmente disturbante. Qualcuno - librai compresi - lo fa passare come un'opera che, con buon tempismo, si cimenta sul bullismo, un bullismo tra le mura domestiche tra l'altro, ora che il bullismo è materia scolastica quotidiana (non più prettamente maschile e con varie declinazioni cyber). In realtà il bullismo può essere l'esca per far presa nelle redazioni dei giornali, il tema per gli uffici stampa e la promozione, poi bisogna vedere se i librai cercano il solito libro che non disturbi nessuno e che venda bene. Il libro di prosa più bello che Villalta ha scritto sin qui è però un nuovo affondo nell'universo imperscrutabile dell'infanzia e qualcuno dovrà registrare ormai che, soprattutto nella prosa, lo scrittore di Pordenone ha dalla sua una continuità, intimità e felicità di frequentazione con i temi e i tempi dell'infanzia che pochi altri autori hanno mostrato sin qui: narrativa dell'infanzia, non narrativa per l'infanzia. (Comunicato Stampa)
Villalta presenta Bestia da latte mercoledì 18, alle 19, Event Pavilion, T Fondaco dei Tedeschi Venezia
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