NOTE DI DONNE DEGNE DI NOTA: TRE SIGNORE PORTANO ALLA RIBALTA AL TEATRO MIELA DI TRIESTE L'ARTE DELLA COMPOSIZIONE AL FEMMINILE NELLA RASSEGNA DI CHAMBER MUSIC
La musica è donna, si usa dire. Pure, l’anagrafe smentisce questa gentile definizione che all’arte del suono hanno riservato compositori ed esecutori maschi. Spesso costrette ad affrontare restrizioni culturali e sociali, emarginate dalla scena attiva, e private quasi sistematicamente dell’opportunità di esprimere il proprio talento, le donne sono state a lungo tenute ai margini della musica d'arte, in veste di interpreti ma soprattutto di compositrici. Oggi la situazione è abbastanza diversa, ma non dimentichiamo che per emergere, le musiciste spesso devono essere mogli, sorelle o amanti di chi, in effetti, il potere lo detiene, per poi usarlo – i fatti delle cronache italiane lo confermano – in modo per così dire spregiudicato. In passato ambienti privati, salotti familiari e talvolta le corti più illuminate erano le uniche sedi in cui le donne potevano ritagliarsi qualche spazio per le proprie esibizioni, le più audaci che si avventuravano sul terreno della scrittura musicale erano spesso costrette a firmare le loro partiture con il nome di un congiunto, nel caso di Fanny Mendelssohn il celebre fratello Felix. Alcune compositrici, tuttavia, sfidando il pregiudizio e le convenzioni sociali, sono riuscite a portare avanti la loro ispirazione musicale, ed è a loro che Chamber Music ha dedicato il concerto al femminile che, con anticipo di due giorni, ha festeggiato in musica la Giornata internazionale della Donna 2024 al Teatro Miela di Trieste nell’ambito della Stagione cameristica Cromatismi 3.0 dell’Associazione Chamber Music Trieste, curata da Fedra Florit, e della rassegna “Protagoniste al Miela”.
“Note di Donne degne di nota” era il filo rosso della serata, che vedeva protagonista il duo pianistico Paola Biondi – Debora Brunialti, due interpreti che si sono perfezionate con musicisti come Katia Labèque, Maureen Jones, e Dario De Rosa, il non dimenticato pianista del Trio di Trieste. Note di Donne degne di nota è anche il nome del progetto che Biondi e Brunialti hanno da tempo varato in collaborazione con gli Amici della Musica di Palermo, proprio per la diffusione e valorizzazione di compositrici donne. Durante la serata per pianoforte a quattro mani era prevista l’introduzione ai brani in programma di un’altra presenza femminile, la musicologa siciliana Anna Maria Sollima che ha dato voce alle compositrici cui era reso omaggio, ossia l’americana Amy Beach di cui si è ascoltata Summer Dreams op.47, Clara Schumann (Marcia in mi bem. Magg.), Cécile Chaminade (Six Pièces Romantiques op.55). La seconda parte del concerto aveva in cartellone invece Fanny Mendelssohn (Da Tre brani per pianoforte a quattro mani), Barbara Giuranna (Improvviso) per chiudersi con Germaine Tailleferre (Suite Burlesque) e Mel Bonis, da “Six Valses Caprice op.87”, Valses n.1 e n.2, Les Gitanos.
Che dire? La versatilità del Duo si è dimostrata incontestabile, come pure il rigore musicale. Forse l’alternanza parola-suono, in cui la parola ha avuto il predominio, ha tolto fascino a una serata seguita con attenzione da un pubblico folto e non solo rappresentato da signore, che ha apprezzato la performance innovativa e dinamica di Paola Biondi e Debora Brunialti e la loro dedizione a diffondere la bellezza della musica per duo pianistico. Alcune di queste miniature, osservava Fedra Florit, ci hanno stupito per la raffinata bellezza timbrica della Tailleferre e della Chaminade, pure, per restare in terra di Francia, che alla musica al femminile ha dato molto, il talento precocemente messo a tacere dalla morte in giovane età di Lili Boulanger, il cui nome non era fra quelli in programma. Sono tutte musiciste, come pure la Bonis che si possono andare a ritrovare più nelle enciclopedie che nei programmi di sala. E’ stata una fortuna quindi ritrovarle riunite in una serata che non dovrebbe essere limitata ai festeggiamenti dell’otto marzo. di Rino Alessi
8/03/2024
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