DUE SERATE DI GRANDE SUCCESSO AL TEATRO COMUNALE DI SAN GIOVANNI IN PERSICETO, PRESSO BOLOGNA, per i giovani selezionati dalla Paride Venturi International Academy of Opera. In scena Le Nozze di Figaro di Mozart

Assicurare un debutto scenico a un gruppo di giovani, allievi e non, della Paride Venturi International Academy of Opera, fondata dal 2020 a Bologna da Carlo Colombara e Fulvio Massa nel nome del comune Maestro Paride Venturi, che fu allievo di Arturo Melocchi, è stato il motore che ha dato il via all’Opera studio su Le nozze di Figaro di Mozart appena andate in scena nel delizioso Teatro Comunale di San Giovanni in Persiceto, già sede dell’attività in decentramento del Comunale felsineo.
Divenuta in breve tempo un riferimento nell’insegnamento del canto lirico, la Paride Venturi International Academy of Opera ha voluto rinnovare quest’impegno proponendo un Mozart che all’estero è campione d’incassi – in Francia Le nozze di Figaro assicurano il tutto esaurito, e così in Austria e Germania, dove spesso le si eseguono in traduzione tedesca – ma in Italia stenta a entrare fra i titoli più rappresentati e amati. Perfino nell’Emilia dalle grandi tradizioni musicali. E’stato confortante, però, constatare come ormai anche cantanti di scuola italiana si accostino con una certa disinvoltura al Mozart della trilogia su testi di Lorenzo Da Ponte, un tempo riservati ad artisti di scuola tedesca. Detto questo, la selezione era aperta a giovani di tutti i registri vocali e di ogni nazionalità con età compresa fra i diciotto e i trentacinque anni per soprani e tenori e fra i diciotto e i trentasette per mezzosoprani, contralti, baritoni e bassi. Avendo partecipato con Carlo Colombara, Fulvio Massa, la preparatrice drammaturgica del progetto Serenella Gragnani e il regista scelto per mettere in scena l’opera Alberto Paloscia, alle selezioni finali dello scorso ventuno aprile, posso testimoniare l’alta qualità complessiva dei candidati, tanto che non è stato difficile comporre i due cast che si sono presentati alle rappresentazioni del tre e del quattro maggio a San Giovanni in Persiceto.
Il personaggio centrale dell’opera, la promessa sposa di Figaro, Susanna è il motore della vicenda che Mozart trae dalla commedia di Beaumarchais ed è quello che in genere è più gettonato dalle aspiranti al debutto: non qui. Non a caso le due recite hanno avuto una sola interprete, e per di più italiana, Ludovica Casilli, che si è rivelata una Susanna già pronta per palcoscenici più importanti. Due, ed entrambe ben preparate e musicalissime, le interpreti della Contessa d’Almaviva, la spumeggiante Rosina del Barbiere di Siviglia che il tempo trasforma in una moglie trascurata. Xinjie Huang stenta un po’ nei lunghi recitativi che le competono, ma il suo canto è nobile e ispirato nelle arie, mentre Letizia Menchini, di bella vocalità, stupisce per la naturalezza dell’adesione al personaggio. Il Cherubino di Yuxin Guo è gradevole e fresco, e così quello altrettanto esuberante di Elena Antonini.
Una sorpresa, in Marcellina, cui è restituita l’aria in genere omessa, sono le brillanti Paula Tessarolo e Sofia Galvao, e perfettamente in linea con l’età adolescenziale del personaggio sono le due promettenti Barbarina Martina Pasquali e Claudia Pulvirenti. Gli uomini, ne Le Nozze di Figaro contano meno, ma, in buona sostanza, contano e non poco. Guigang Liu sembra nato per incarnare il Figaro mozartiano e lo restituisce con abilità, ma è bravo anche il protagonista della seconda recita Akihiuro Shiraishi. Francesco Cuscione è un Conte d’Almaviva molto immedesimato, come pure Manuel Sedmak che tiene il vessillo della scuola di canto dell’estremo Nord Est - è allievo di Cinzia De Mola al Conservatorio Tartini di Trieste - in quest’occasione bolognese. Detto delle buone prove offerte da Ezio Mutting e Dimitris Kostarelos in Bartolo, e dai giovanissimi Jiaqi Wang Wang e Zhou Ziang in Antonio, un plauso particolare va al tenore Rocco Speranza cui spetta - anche in questo caso il taglio è riaperto per l’occasione - la difficile aria di Don Basilio il cui carattere doppio è tratteggiato con acume. In buca l’Orchestra delle Terre verdiane diretta da Stefano Giaroli, pur a ranghi ridotti, ha fatto il suo dovere e così in scena l’Ensemble Kalikantus preparato da Paola Dal Verme, tutti – solisti e coristi – governati con dedizione e amorevole cura da Alberto Paloscia, assistito da Rocco D’Aurelio. In autunno-inverno si replica e da Mozart si passa al Puccini de La Bohème in occasione del centenario dalla morte del musicista di Lucca. di Rino Alessi 6/05/2024 Info: www.parideventuriacademy.com bellaunavitaallopera.blogspot.com

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