DALL'ARCHIVIO DI REPUBBLICA 1985: E MI SONO OCCUPATO ANCHE DI AVANSPETTACOLO!
ROMA - Sul palcoscenico del Teatro Argentina già ci si prepara. C' è il corpo di ballo di Gino Landi, dieci ballerini dieci, che cantano e sgambettano accompagnati dal pianoforte: "cinema, fantastica illusion...". C' è Massimo Ranieri, che sarà l' entertainer di questa non stop sul Varietà italiano che il Teatro di Roma ha voluto mettere in cartellone, fra il 27 settembre e il 13 ottobre, in apertura della nuova stagione: è felice, Ranieri: "Ho avuto il grande piacere di prendere parte a questa forma di spettacolo, ero veramente ragazzino vent' anni fa, a Napoli, quando facevo l' avanspettacolo. Ma è finito presto questo caviale, poi l' avanspettacolo è diventato spogliarello, il genere è andato perdendosi...". Marisa Merlini, che sarà accanto a Ranieri nello spettacolo messo in scena da Maurizio Scaparro, ancor più che felice è emozionata: "Torno al teatro dopo dodici anni, rivivo un' epoca che ho già vissuto e ho tanta paura di essere qui, all' Argentina...". Oltre a Ranieri, oltre alla Merlini, saranno nei frammenti di storia del teatro del varietà dell' Argentina, Toni Ucci, il fantasista Arturo Brachetti, Livia Romano, l' esuberante soubrette, una coppia di giovani attori, Francesco De Rosa e Isa Gallinelli. I testi ("ci sono Viviani e Petrolini, brani dalle prime, soprendenti riviste di Galdieri, Garinei e Giovannini, naturalmente, che saranno citati con Cantachiaro e Soffia, so! le loro prime grandi riviste..." anticipa Scaparro) sono stati scelti da Mario Verdone e Oreste Del Buono. Le musiche sono di Fiorenzo Carpi e Bruno Nicolai. Ci sarà, in palcoscenico, una piccola orchestra. Contemporaneamente, al Teatro Flaiano, Sandro Massimini guiderà - a partire dal 30 settembre - una rievocazione della grande stagione del cabaret con uno spettacolo Addio cabaret che, per la regia di Ruggero Miti, ha voluto scegliere e riproporre i testi più importanti, a livello letterario, del grande repertorio del cabaret: Arbasino, Flaiano, Gaber, Nebbia, Fortini, Costanzo. Se per il cabaret "ci siamo rifatti a un cabaret più nordico" come spiega Massimini, per il varietà ci si è orientati, proprio per non tradire il progetto "Roma" che contraddistinguerà la programmazione 1985-1986 dello stabile "in una zona testuale che si è svolta a Roma e a Napoli" come tiene a sottolineare Maurizio Scaparro. E a spostare su Roma il clima della manifestazione sarà anche, dal 23 settembre nel Foyer del Teatro Argentina, la mostra curata da Nicola Fano sul Teatro Jovinelli, tempio romano del teatro di varietà e dell' avanspettacolo. L' idea della non stop, anticipa ancora Scaparro, è grosso modo questa: per sedici giorni l' Argentina sarà aperto dalla mattina, con la mostra sullo Jovinelli, nel pomeriggio si riprenderà con una rassegna di film dedicati al varietà e un' antologia Fregoli-Polidor-Petrolini, dopo il film piccoli concerti, "poi alle sette si chiude e ci si prepara al varietà, sul palcoscenico dell' Argentina e al cabaret su quello del Flaiano". Un' esperienza che si riallaccia a quella, fortunata, della Pasqua del Teatro di due anni fa. Una cosa il direttore artistico Scaparro e il presidente del Teatro di Roma Gullo tengono a precisare: non sarà, questa del Varietà, un' occasione soltanto rievocativa, "quelle le lasciamo ad altri, con tutto il rispetto per le loro iniziative. Noi crediamo che la nostra sarà una festa. Vogliamo vedere che sensazioni ci danno, oggi, questo genere di testi, questo genere di spettacolo. Se ancora ci danno sorpresa, linfa vitale, varietà insomma... Sì, lo so, aggiunge Scaparro "non ci sarà tutto il varietà che s' è fatto in Italia. Ma in due ore di spettacolo era impossibile farlo e poi, questo dell' Argentina, non è e non vuole essere un ricordo del varietà passato...".
di RINO ALESSI
La Repubblica
31 agosto 1985
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