Nel secondo anniversario del crollo del tetto di Villa Cernazai Pontoni a Ipplis di Premariacco in provincia di Udine: 27 luglio 2015-2017 Delusione per la decisione della Corte di Cassazione

Ricorreva proprio l’altro ieri il secondo anniversario del crollo di buona parte del maestoso tetto di Villa Cernazai Pontoni a Ipplis di Premariacco, manufatto antico di circa 300 anni. La Villa – bene culturale di valore storico ed artistico dichiarato e riconosciuto - da due anni giace in condizione pietosa, nulla è stato fatto per la sua messa in sicurezza e neppure una banale ordinaria manutenzione del giardino o una semplice pulizia di rovi infestanti intorno alla cappella dedicata alla cividalese Beata Benvenuta Boiani. Il 14 febbraio 2017 si è però svolta la pubblica udienza della Corte di Cassazione a Roma in merito al ricorso avanzato dagli eredi Pontoni (Orgnani Antonio, Orgnani Anita Elodia, Giacomello Azzurra) verso la sentenza della Corte d’Appello di Trieste del 2011, che non riconosceva alcun diritto agli eredi nei confronti della Villa Cernazai. In questi giorni abbiamo consultato i servizi web messi a disposizione dei cittadini da parte della Corte di Cassazione e abbiamo potuto leggere la sentenza pubblicata il 20 giugno 2017.
La Corte di Cassazione adduce una serie di motivazioni - fra cui quella che la Corte territoriale (la Corte d’Appello di Trieste) non ha ben governato la norma in capo dell'art. 1379 c.c. (disposizione con riguardo alle condizioni di validità del divieto convenzionale di alienare) - e cassa la sentenza impugnata, con rinvio ad altra sezione della Corte d'Appello di Trieste. Pertanto l’attesa sentenza che avrebbe potuto dirimere definitivamente la questione della proprietà della Villa, non c’è stata e si riparte dalla Corte d’Appello. Leggendo le pagine della sentenza ci si rende conto che la vicenda processuale, iniziata il 25.3.1998, è passata già una prima volta in Corte di Cassazione e altre due volte alla Corte d’Appello di Trieste per ritornare nel 2013 in Cassazione e oggi nel 2017 nuovamente alla Corte d’Appello di Trieste. Ci vorrà qualche anno prima che il processo venga ripreso e nulla impedisce un successivo ricorso in Cassazione. Una storia difficile da capire e definire: assurda, irreale, incredibile, normale, …ciascuno di noi ha certamente capacità di giudizio al riguardo.(Comunicato stampa)

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