Les Boréades di Rameau al Théâtre des Champs-Elysées di Parigi il 23 settembre: PRIMA OPERA IN FORMA DI CONCERTO DELLA STAGIONE

L’ultime tragédie lyrique de Rameau portée par le chef hongrois György Vashegyi, spécialiste du répertoire baroque, et par de brillants solistes, dont Sabine Devieilhe, Reinoud Van Mechelen, Thomas Dolié et Tassis Christoyannis. Pour le premier opéra en concert de la saison, le TCE présente la dernière tragédie lyrique de Rameau, Les Boréades. La soprano colorature Sabine Devieilhe interprétera Alphise. Saluée pour sa performance dans le diptyque Le Rossignol / Les Mamelles de Tirésias avenue Montaigne en mars 2023, elle revient à ses débuts ramistes avec cette version de concert des Boréades.
Après avoir interprété le rôle-titre de Zoroastre au TCE à l’automne 2022, le ténor Reinoud Van Mechelen endossera celui d’Abaris. Sa diction claire et précise et son timbre aux multiples nuances font de lui un interprète recherché du répertoire baroque. Parmi les autres chanteurs, citons Thomas Dolié, qui prêtera son timbre brillant et profond au personnage de Borée. La basse grecque Tassis Christoyannis, récemment entendu au TCE dans Grisélidis, incarnera le prêtre Adamas et Apollon. Au pupitre, le chef hongrois György Vashegyi dirigera ses deux ensembles, le Purcell Choir et l’Orfeo Orchestra. Jouant sur instruments d’époque, l’orchestre a largement participé au renouveau du répertoire baroque en Hongrie et à la défense de la musique ancienne. Spécialiste de ce répertoire, le chef est un grand connaisseur de l’œuvre de Rameau et un maître de la tragédie lyrique.
Initialement destinées aux Fêtes Royales célébrant la fin de la Guerre de Sept Ans en 1763, Les Boréades ne sont finalement jamais représentées du vivant de Rameau, qui décède en 1764. L’œuvre tombe dans l’oubli et ne sera ressuscitée que deux siècles plus tard. L’ORTF en donne une première version à la radio en 1964, puis elle est créée en version intégrale en 1975 à Londres. Il faut attendre 1982 pour qu’elle soit mise en scène au Festival d’Aix-en-Provence par Jean-Louis Martinoty (qui obtient le Grand Prix de la meilleure production lyrique), puis 2003 pour qu'elle entre au répertoire de l’Opéra de Paris. Pourtant, l’œuvre figure sans nul doute parmi les pages les plus accomplies de Rameau. S'il conserve les fondamentaux du genre baroque, il s’autorise une plus grande liberté dans l’écriture. Porté par l’inventivité mélodique, la tension dramatique et les magnifiques plaintes des duos amoureux, l’ouvrage peut être considéré comme le testament musical du compositeur. 29/08/2023 Info e Foto: www.theatrechampselysees.fr bellaunavitaallopera.blogspot.com

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