LARGO AI GIOVANI: CRONACA DA PADOVA DELLE AUDIZIONI INTERNAZIONALI DEL CANTIERE ALL'OPERA

Ottantaquattro candidati provenienti da numerosi Paesi europei ed extraeuropei si sono sottoposti, nello scorso fine settimana, ai due giorni di audizioni internazionali organizzate a Padova dall’Associazione Culturale Cantiere all’Opera. Nata nel gennaio del 2013 da un’idea della sua Presidente e anima, Mara Zampieri, Cantiere all’Opera si è imposta negli anni nel panorama culturale cittadino con iniziative in cui la musica, il teatro e la danza possono parlare un linguaggio comune caratterizzato dalla semplicità, e non dalla banalità. Missione principale dell’Associazione, che opera nella splendida sede dell’Istituto Barbarigo e del suo piccolo teatro sede delle audizioni e di alcune manifestazioni, è però anche quella di coinvolgere giovani cantanti e, se possibile, artisti affermati, nel valorizzare la tradizione dell’opera per la quale l’Italia è conosciuta e apprezzata in tutto il mondo. Ogni anno il Cantiere all’Opera bandisce le audizioni internazionali che non hanno limite d’età e che portano a Padova artisti in erba o già rodati in cerca di un’occasione per farsi ascoltare.
Quelli fra loro che la commissione, presieduta da Mara Zampieri, ritiene, idonei sono coinvolti nel cartellone dell’Associazione che propone qualche titolo in forma semiscenica e numerosi concerti con l’intento di riportare alla luce capolavori e personaggi - uno per tutti il soprano padovano Lina Bruna Rasa cara a Toscanini e Mascagni - per troppo tempo dimenticati, e figure come quella di Arrigo Boito cui è dedicato il Premio, assegnato ogni anno a una personalità che abbia onorato nella sua carriera la figura del compositore e librettista padovano. Come dire, è nel radicamento al territorio con un occhio rivolto all’internazionalità che opera il Cantiere all’Opera. Quanto alle audizioni appena concluse, hanno testimoniato la qualità media piuttosto alta dei candidati. La commissione formata, oltre che dal sottoscritto, da Alessandro Bertolotti, regista, Lorenzo Del Pecchia, segretario artistico della Fondazione Teatro Ponchielli di Cremona, Mauro Gabrieli, dell’area artistica del Comunale di Bologna, Giovanna Gatta, agente lirico, e Fabrizio Mescoli, Artists Personal Manager della Lombardo Associates di New York, ha segnalato, in comunità d’intenti con la Presidente, alcune delle voci ascoltate che potranno essere inserite sia in concerti sia nella realizzazione delle opere che il Cantiere all’Opera intende rappresentare, ossia Madama Butterfly, Il Campanello di Donizetti, La Sonnambula e, addirittura, Don Carlo sfruttando come cornice lo splendido chiostro dell’Istituto padovano in fase di restauro.
Non per tutti i titoli proposti da Mara Zampieri si sono trovate le voci idonee, per esempio non si sono presentati artisti interessati ai personaggi buffi dell’opera donizettiana, e ciò comporterà una revisione della programmazione 2018/2019. Fra le voci ascoltate, - preziosa è stata la collaborazione di un pianista esperto come Dragan Babic -, la parte del leone l’hanno fatta come di consueto i soprani. Anche fra i mezzosoprani si sono ascoltate però giovani leve molto interessanti: è il caso della palermitana Irene Savignano, classe 1992, dotata di forte temperamento, e della russa ma romana per residenza, Karina Demurova, classe 1991, dal timbro fascinoso. Più esperte ma altrettanto interessanti si sono rivelate Antonella Gnagnarelli da Ortona e la bolognese Federica Carnevale che ha disinvoltamente interpretato le due arie di Eboli dal Don Carlo.
Le audizioni hanno proposto anche qualche voce di tenore, il che è una rarità, ma fra gli uomini quelli che più hanno impressionato sono stati il baritono coreano Matteo Jin che ha dimostrato belle intenzioni espressive nella grande scena di Rodrigo dal Don Carlo, e il cinese Shi Zong, un basso dalla voce potente, non a caso è stato allievo di Bonaldo Giaiotti, che ha stupito con un’intensa esecuzione di Ella giammai m’amò, sempre dal Don Carlo. Fra i soprani hanno dominato i lirico-leggeri, e si sono messe in bella evidenza tre giovanissime, la napoletana Sabrina Sanza, classe 1996, molto espressiva nell’aria di Amina da La Sonnambula, la palermitana Floriana Cicio e, mascotte delle audizioni con i suoi vent’anni appena compiuti, Gaja Pellizzari, friulana, un talento da coltivare, che nel Mozart di Le Nozze di Figaro e Il Flauto magico ha rivelato bel fraseggio e mezzi vocali interessanti. Del resto, come afferma per il Cantiere all’Opera, la Presidente Mara Zampieri, “le nostre autentiche risorse sono i giovani talenti, il vero motore che ci spinge a credere che la cultura della Società e non degli interessi, seppur in tempi economicamente difficili, sia il bene più prezioso che possediamo e che vogliamo preservare.”. Info: www.cantiereallopera.com di Rino Alessi 12/09/2018 bellaunavitaallopera.blogspot.com

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