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Visualizzazione dei post da gennaio, 2019

DA DIONISO AL WESTERN PER LA STAGIONE DI TEATRO CONTEMPORANEO OPER.A 20.21 DI TRENTO E BOLZANO

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L’affascinante viaggio nel teatro musicale contemporaneo di OPER.A 20.21 stagione regionale organizzata dalla Fondazione Haydn di Bolzano e Trento con la direzione artistica di Matthias Lošek, prosegue a febbraio con Amalia!, uno dei progetti che si sono messi in luce nell’ambito della prima edizione di OPER:A 20.21 FRINGE. Una originale western opera ideata dalla regista altoatesina Franziska Guggenbichler Beck. Indicato dalla giuria internazionale tra i più interessanti progetti partecipanti alla prima edizione di OPER.A 20.21 FRINGE, Amalia! sta all’incrocio fra musica e cinema: sul palcoscenico, insieme all’orchestra, ci sono tre cantanti (Mirjam Gruber, nei panni di Amalia, Matthew Peña e Andrei Zhukov, rispettivamente Jakob e Ernest) e uno schermo, sul quale vengono proiettate immagini dei paesaggi un po’ cupi della Val di Fosse (Alpi Venoste), cornice ideale per girare un film western. Nei momenti in cui i cantanti escono di scena, sono loro ad apparire sullo schermo, in una

AL TEATRO IVAN ZAJC DI FIUME UN'APPASSIONANTE VERSIONE DI ROMEO ET JULIETTE DI GOUNOD

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Fin dal 1841, all’epoca del suo viaggio in Italia come vincitore del Prix de Rome, Charles Gounod si era cimentato con la storia d’amore e morte di Giulietta e Romeo raccontata da William Shakespeare per trarne un’opera teatrale utilizzando il famoso libretto di Felice Romani già musicato da Bellini e Vaccaj. Il progetto fu abbandonato e ripreso solo nel 1865 su un nuovo testo di Barbier e Carré, i librettisti di Faust, e in pochi mesi l'opera fu completata. La prima ebbe luogo solo due anni dopo, al Théâtre Lyrique Impérial du Châtelet di Parigi il 27 aprile del 1867, con alcune aggiunte alla partitura e la regia di Léon Carvalho, direttore del teatro e marito della protagonista femminile. Il successo fu immediato, e tuttora Roméo et Juliette è una delle opere più rappresentate di Gounod. Roméo et Juliette fu più volte rimaneggiata, dal progetto giovanile fino al 28 novembre 1888, anno in cui l’autore ne concepì l'ultima versione per l’Opéra national di Parigi in cui era ripr

NABUCCO TORNA SULLE SCENE DEL TEATRO VERDI DI TRIESTE

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A quattro anni dalla precedente esecuzione in loco, Nabucco è tornato sul palcoscenico del Teatro Verdi di Trieste come primo spettacolo del 2019. Del resto i rapporti fra il capoluogo giuliano e l'opera della rivelazione verdiana sono sempre stati molto felici: viva Nabucco, dunque, anche se non sempre al favore del pubblico corrispondono le simpatie della critica. Nonostante tutto, noi continuiamo a pensare con Massimo Mila che, fra tutte le opere giovanili di Verdi, il Nabucco resti, la meglio costruita. Insomma, senza nulla togliere ai tanti titoli degli "anni di galera" recuperati in questi ultimi tempi, è difficile resistere al fascino e all'energia morale di questo straordinario affresco corale. Vero è che l'opera, per cui il librettista Temistocle Solera si ispirò a un dramma di Anicet-Bourgeois e Francis-Cornu rappresentato a Parigi nel 1836 e servito poi di base al ballo storico Nabuccodonosor di Antonio Cortesi (Milano, Scala, 1838), si rifà spesso esp

LA TRAVIATA DEL COSTANZI A ROMA O IL TRIONFO DELL'ELEGANZA

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Fino al 26 gennaio al Teatro Costanzi di Roma, e tutti i giorni eccetto il lunedì, è tornata in scena come primo spettacolo del 2019, una delle opere più amate dal pubblico, La traviata di Giuseppe Verdi, per la regia più volte ammirata all’Opera di Sofia Coppola che questa volta è stata ripresa da Marina Bianchi. Le scene sono di Nathan Crowley, scenografo collaboratore Leila Fteita. I costumi sono disegnati da Valentino assieme a Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli. Non si può negare allo spettacolo una grande eleganza. Una novità sul podio, il maestro Pietro Rizzo che dà all’esecuzione continuità e assicura un corretto equilibrio fra buca e palcoscenico. Non sempre questa Traviata emoziona, ma non le si può negare una certa scorrevolezza e un buon impatto fonico. La sera della prima, il personaggio di Violetta era affidato a Claudia Pavone che nel corso delle rappresentazioni si alterna con Francesca Dotto e Valentina Varriale. E’ una Violetta intimistica quella della Pavone, c

Presentata a Trieste l'anteprima operistica di Fiume 2020 Capitale della cultura

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L'Associazione triestina Amici della lirica Giulio Viozzi presenta per la terza volta a Trieste il cartellone operistico del Teatro nazionale croato Ivan Zajc di Fiume, quest'anno con la preziosa collaborazione del Consolato Generale della Repubblica di Croazia a Trieste. Il sovrintendente del Teatro nazionale croato Ivan Zajc Marin Blažević e il direttore dell'Opera di Fiume Petar Kovačić hanno scelto di presentare in questa occasione le nuove produzioni operistiche, ma anche le anticipazioni dei progetti operistici per il progetto Capitale europea della cultura – Fiume 2020. Per Fiume e il suo Teatro d'opera il 2020 si presenta come un punto d'arrivo ma allo stesso tempo una rampa di lancio. La Capitale europea della cultura rappresenta infatti il vertice del progetto partito quattro anni fa all'Opera di Rijeka con il sovrintendente Marin Blažević, poi affiancato dal direttore artistico Petar Kovačić, che si sono impegnati ad avviare un differente approc

TRA WAGNER E MAHLER DANIELE GATTI TRIONFA ALL'ACCADEMIA DI SANTA CECILIA

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Per il primo concerto del nuovo anno Daniele Gatti, fresco della nomina a Direttore musicale del Teatro dell’Opera di Roma, è tornato a dirigere l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Gatti ha in parte modificato il programma previsto da Yuri Temirkanov, cui era destinato in origine l’appuntamento, sostituendo la Sinfonia n. 104 di Haydn con l’Idillio di Sigfrido di Wagner e mantenendo nel programma la Sinfonia n. 4 di Mahler. Anziché mettere a confronto due capolavori appartenenti alla prima e all’ultima fase della storia della sinfonia, Gatti ha preferito quindi accostare due opere, di genere molto diverso, di due autori molto vicini stilisticamente. A rendere l’accostamento ancora più stimolante, li ha eseguiti quasi senza soluzione di continuità, abolendo l’intervallo. Già Direttore musicale dell’Orchestra dal 1992 al 1997, Gatti ha quindi aperto la serata, coronata da un franco successo di pubblico, con L'Idillio di Sigfrido, una composizione per orchestra da c