TRA WAGNER E MAHLER DANIELE GATTI TRIONFA ALL'ACCADEMIA DI SANTA CECILIA

Per il primo concerto del nuovo anno Daniele Gatti, fresco della nomina a Direttore musicale del Teatro dell’Opera di Roma, è tornato a dirigere l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Gatti ha in parte modificato il programma previsto da Yuri Temirkanov, cui era destinato in origine l’appuntamento, sostituendo la Sinfonia n. 104 di Haydn con l’Idillio di Sigfrido di Wagner e mantenendo nel programma la Sinfonia n. 4 di Mahler. Anziché mettere a confronto due capolavori appartenenti alla prima e all’ultima fase della storia della sinfonia, Gatti ha preferito quindi accostare due opere, di genere molto diverso, di due autori molto vicini stilisticamente. A rendere l’accostamento ancora più stimolante, li ha eseguiti quasi senza soluzione di continuità, abolendo l’intervallo. Già Direttore musicale dell’Orchestra dal 1992 al 1997, Gatti ha quindi aperto la serata, coronata da un franco successo di pubblico, con L'Idillio di Sigfrido, una composizione per orchestra da camera scritta da Richard Wagner nel 1870. Concepito come regalo di compleanno per la sua seconda moglie, Cosima, nell'anno del loro matrimonio (25 agosto 1870), seguito alla nascita del loro figlio Siegfried (6 giugno 1869). La prima esecuzione si tenne a sorpresa presso la villa della famiglia Wagner, al risveglio di Cosima, nella mattina di Natale del 1870, nella quale lei festeggiava anche il suo trentatreesimo compleanno. La Quarta Sinfonia, che conclude il ciclo delle Wunderhorn-Symphonien – ovvero delle prime sinfonie di Mahler che impiegano al loro interno testi tratti dalla raccolta popolare di poesie e canzoni Il corno magico del fanciullo – è caratterizzata dal lied per soprano “La vita celestiale” che conclude il quarto movimento.
La Quarta Sinfonia fu eseguita per la prima volta a Santa Cecilia nel 1914, sotto la direzione di Willem Mengelberg, intimo amico di Mahler. Sia in Wagner sia in Mahler Daniele Gatti, che tornerà sul podio di Santa Cecilia a maggio con un programma interamente dedicato a Brahms, ha dato prova del suo forte temperamento cogliendo l’essenza delle due composizioni e ottenendo dall’orchestra forte concentrazione e bella compattezza di suono. Curate nei minimi dettagli, le esecuzioni hanno scandagliato all’interno delle le due partiture alla ricerca quasi maniacale, tipica del lavoro sull’orchestra del maestro milanese, del loro equilibrio compositivo restituendone le complessità e le peculiarità. In Mahler si è fatto apprezzare, nel movimento conclusivo, il timbro argentino di Rachel Harnisch. Insomma, un gran bel concerto, che bene ha inaugurato l’anno ceciliano 2019 all’Auditorium del Parco della Musica. Foto: Marco Borggreve Info:www.santacecilia.it di Rino Alessi 12/01/2019 bellaunavitaallopera.blogspot.com

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