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FORTUNIO DI MESSAGER ALL'OPERA COMIQUE: UNA SPUMEGGIANTE STORIA D'AMORE A QUATTRO

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Vissuto tra il 1853 e il 1929 André Messager ha legato il proprio nome di musicista e direttore d’orchestra all’Opéra Comique dove tenne a battesimo nel 1902 l’immortale Pelléas et Mélisande di Debussy e che diresse fra il 1898 e il 1904. All’Opéra Comique fu rappresentato per la prima volta nel 1907 Fortunio, la comédie lyrique tratta da Le Chandelier di Alfred de Musset in cui l’autore si misurava, dopo avere ottenuto grandi successi nel repertorio d’operetta, con un testo più ambizioso, forte della collaborazione per lo spumeggiante libretto di Gaston Cavaillet e Robert de Flers che in breve tempo sarebbero divenuti i sovrani del teatro di boulevard. Il successo fu notevole ma non impedì a Messager di ritoccare, dopo la prima, il suo lavoro riducendolo dai cinque atti originari ai quattro con cui lo si è ripresentato alla Salle Favart fino al 1953. Al 2009 risale la ripresa di Fortunio all’Opéra Comique che lo ha riproposto ora, alla vigilia delle festività natalizie del 2019 in un...

GRANDE ESECUZIONE MUSICALE PER I VESPRI SICILIANI CHE HANNO INAUGURATO L'OPERA DI ROMA

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Opera “da inaugurazione” per eccellenza Les Vêpres siciliennes costrinse Verdi, all’indomani del successo popolare della trilogia, a uno studio profondo della teatralità e dell’effetto drammatico attuato per mezzo del contrasto musicale che determina la minore evidenza delle melodie della maggior parte dei brani di questo Grand Opéra commissionatogli da Parigi. Le melodie si segnalano, infatti, per la loro dimensione quasi racchiusa e accorata, a volte tortuosa ed elaborata, a volte ripiegata su se stessa, ma sempre di grande presa. Dramma corale di ambientazione medioevale e siciliana Les Vêpres siciliennes integra al soggetto, di Le Duc d’Albe proposto in una versione rielaborata da Scribe a Verdi, quello divulgatissimo in quegli anni del saggio storico del patriota Michele Amari in cui si proponeva un’interpretazione innovatrice dei moti che portarono all’insurrezione di Palermo nei confronti degli invasori francesi, tradizionalmente giustificati come vendetta privata, e qui descri...

TURANDOT E AIDA: DOPPIA INAUGURAZIONE DI STAGIONE AL TEATRO VERDI DI TRIESTE

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Per inaugurare la stagione lirica e di balletto 2019/2020 la Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste ha deciso di fare le cose in grande. Doppia inaugurazione con tanto d’inno nazionale suonato in apertura di serata in entrambe le occasioni. Due titoli di sicuro richiamo popolare e di grande impatto sul pubblico, che ha risposto con entusiasmo alla sollecitazione del “suo” teatro. Gli autori più amati, Puccini e Verdi, di cui sono state ripresentate Turandot e Aida che mancavano entrambe da diverse stagioni da Trieste. Un’unica regina, Katia Ricciarelli in veste di regista che anche quest’anno, come già lo scorso per I Puritani, si è fatta affiancare da un team ben collaudato formato da Davide Garattini Raimondi per la regia, Paolo Vitale per le scene e il disegno luci, Giada Masi per i costumi, Anna Aiello per i movimenti scenici e Morena Barcone per le coreografie. Gli allestimenti erano realizzati in collaborazione con l’Odessa National Academic Theatre of Opera and Ball...

DON CARLO ALLA FENICE: UNO SPETTACOLO FASCINOSO PER RACCONTARE LA LEGGENDA NERA

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Giudicato a lungo come un lavoro tortuoso, prolisso e gravato da un’atmosfera opprimente, Don Carlo ha cominciato a imporsi davvero come uno dei massimi conseguimenti dell’arte di Verdi soltanto dal secondo dopoguerra del secolo scorso. L’opera, nata in cinque atti per Parigi, è desunta dall’omonimo poema drammatico di Schiller che a sua volta si era ispirato alla leggenda nera narrata dall’Abate Saint Réal, uno dei più clamorosi falsi storici della letteratura universale. Fu radicalmente ripensata per i palcoscenici italiani e condensata in quattro atti con tagli sensibili e dolorosi. E’ la versione italiana che, negli anni, nonostante qualche non trascurabile eccezione, si è imposta come la più compatta e fruibile e non è un caso se il Gran Teatro La Fenice, che negli anni Settanta del secolo scorso patrocinò un’esecuzione della versione originaria che ripristinava musica esclusa alla prima parigina, scelga proprio questa per inaugurare la sua stagione lirica 2019/2020. Inaugurazione...

IDOMENEO ALL'OPERA DI ROMA: IL PUBBLICO APPLAUDE LO SPETTACOLO DI ROBERT CARSEN

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Composto fra l’autunno del 1780 e i primi giorni del 1781 su libretto di Gianbattista Varesco, cappellano di corte dell’arcivescovo di Salisburgo, che si basò sulla “tragédie lyrique” Idomenée di Antoine Danchet musicata da André Campra, Idomeneo offre a un Mozart venticinquenne una notevole varietà di prospettive stilistiche derivate dall’opera seria metastasiana cui l’autore aggiunge l’innovativo realismo psicologico che sarà la cifra precipua del suo futuro teatro. Certo è che lo sperimentale Idomeneo, con cui Mozart si libera di tutta una serie di lavori di maniera che ne avevano contraddistinto il giovanile operato nel genere serio, qui, si trasforma e stabilisce una nuova e più naturale continuità fra un pezzo e l’altro facendo ampio ricorso del recitativo accompagnato e piegando i rigidi schemi dell’opera seria alla sua nuova idea di teatro musicale. Tutto, in quest’opera, è di altissimo livello, ma l’invenzione mozartiana si esalta, dove il testo rispecchia gli intrecci della ...

CARMEN DI GEORGES BIZET AL TEATRO LIRICO GIUSEPPE VERDI DI TRIESTE Da venerdì 21 a sabato 29 giugno. Regia di Carlo Antonio De Lucia, Maestro Concertatore e Direttore Oleg Caetani

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L’originalità e la forza nella rappresentazione dei caratteri hanno fatto la fortuna di Carmen di Georges Bizet, rendendola uno dei caposaldi del repertorio, capace di rimanere sempre avvincente e di rivelarsi, come tutti i grandi capolavori, sempre nuova, adatta a parlare direttamente a tutti noi. Opéra-comique in quattro atti di Henri Meilhac e Ludovic Halévy, dalla novella omonima di Prosper Mérimée, Carmen va in scena al Teatro Lirico Giuseppe di Trieste venerdì 21 giugno (repliche fino a sabato 29 giugno), con la regia di Carlo Antonio De Lucia, che firma anche le scene insieme ad Alessandra Polimeno. Maestro Concertatore e Direttore Oleg Caetani, Maestro del Coro Francesca Tosi, costumi Svetlana Kosilova e Coreografie Morena Barcone. Un nuovo allestimento della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste in coproduzione internazionale con la Kitakyūshū City Opera, che impegnerà i professori d’Orchestra, gli artisti del Coro e i tecnici della Fondazione, con la parte...

A Riccardo Chailly il Premio Una vita nella musica 2019 Cerimonia di premiazione giovedì 20 giugno alle ore 16,30 al Teatro La Fenice Premiati nella categoria Giovani la musicologa Benedetta Zucconi, il Quartetto Adorno e la compositrice Clara Iannotta

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È Riccardo Chailly, tra le più importanti personalità del panorama musicale di oggi, ad aggiudicarsi il Premio Una vita nella musica 2019. Dopo Arthur Rubinstein, Mstislav Rostropovič, Claudio Abbado, Karl Böhm, Carlo Maria Giulini, Leonard Bernstein – solo per citare alcuni dei musicisti che hanno ricevuto il prestigioso riconoscimento, creato nel 1979 da Bruno Tosi per celebrare le personalità più illustri della scena musicale internazionale e giunto quest’anno alla sua trentaduesima edizione – il maestro milanese, attualmente direttore musicale del Teatro alla Scala e direttore principale della Filarmonica della Scala, riceverà il Premio nell’ambito di una cerimonia di consegna che avrà luogo, a ingresso libero, giovedì 20 giugno alle ore 16.30 nelle Sale Apollinee del Teatro La Fenice. L’ultima esibizione di Riccardo Chailly sul palcoscenico del Teatro La Fenice corrisponde a un evento di grande rilievo nella storia del Teatro veneziano, vale a dire il primo concerto dell’O...