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KARAJAN INCANTA WOYTILA

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ROMA - Già un' ora prima della cerimonia, all' interno della Basilica, le prime file sono occupate da ventiquattro cardinali . Il colpo d'occhio, dal fondo, è di un porpora intenso, spicca - subito dietro - il nero dell' intero corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede. Si comincia a fare il gioco del chi c'è e del chi non c' è e ci si scambiano i nomi: c' è la signora Fanfani, i ministri Scotti, Pandolfi e Visentini, Susanna Agnelli con figlia (no, l' avvocato non c' è), il segretario del Pli Zanone, l' ex presidente della Repubblica Leone con la signora Vittoria. Ed ecco gli invitati di Karajan, millecinquecento in tutto, disposti nel transetto destro. Spiccano l' Aga Khan, la signora Elena Rothschild, l' armatore greco Stavros Niarchos (e ci si ricorda, nell' occasione, che la famiglia Karajan viene dalla Macedonia greca, solo il trisavolo del maestro emigrò in Sassonia per stabilirvisi). E poi? E poi c'è, bellissima,...

ANTONIOZZI CANTANTE O REGISTA? QUESTO E' IL PROBLEMA

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Perché ho cominciato a fare il regista? Perché sentivo ripetermi in continuazione da amici e colleghi questa domanda e, alla fine, ho detto, va bene ci provo. La mia prima regia la firmai nel 2008, era il mio primo Barbiere rossiniano al Tuscia Opera Festival, nell’opera che aveva segnato il mio debutto in palcoscenico, a Genova, nel personaggio di Bartolo. Subito dopo mi scritturano per una nuova produzione di Don Pasquale al Teatro Comunale di Bologna, anche questa un’opera che avevo interpretato centinaia di volte e che era il cavallo di battaglia del mio maestro e secondo padre Sesto Bruscantini. Sono nato a Viterbo, dove vivo e dopo il conseguimento degli studi classici che nella mia formazione hanno pesato e non poco, ho infatti studiato canto con uno dei più grandi baritoni di ogni epoca, Sesto Bruscantini. Ho vinto il mio primo concorso a ventun anni e a ventidue ero già in palcoscenico. Ho sempre lavorato e continuo a farlo, prima come cantante, poi alternando i miei personag...

ROSSINI ALL'OPERA NELLE SETTIMANE AL TEATRO OLIMPICO

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Si terrà a Vicenza dal 2 al 18 giugno la ventiseiesima edizione delle Settimane Musicali al Teatro Olimpico. Superato il traguardo dei venticinque anni di attività e chiuso brillantemente il ciclo della trilogia su libretti di Lorenzo Da Ponte il programma del Festival cerca nuovi stimoli, valorizza gli elementi della tradizione, cui il pubblico è affezionato, in una luce di innovazione e di creatività che caratterizza ogni anno le sue proposte. La stagione si realizza con il sostegno dell’assessorato alla crescita del Comune di Vicenza, Regione del Veneto e di partner privati. “Le Settimane Musicali al Teatro Olimpico – ha detto il vicesindaco e assessore alla crescita Jacopo Bulgarini d'Elci – rappresentano per Vicenza una manifestazione che negli anni ha contribuito in modo importante a trasformare la città dall'architettura pura nella città in cui la musica entra, invade e abita i luoghi dell'architettura”. La nuova rassegna è stata presentata all'Odeo del Teatro O...

TRIESTE INCONTRA MARIBOR A SUON DI MUSICA

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Finalmente ci siamo: la Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste e il Teatro Nazionale Sloveno di Maribor hanno siglato un accordo pluriennale di collaborazione che, da un lato rafforza il legame del principale teatro lirico regionale con la vicina Slovenia e, dall’altro, rilancia la - tante volte anticipata e raramente messa in atto - cooperazione internazionale nella produzione musicale o, più in generale, culturale. Nei fatti, quella annunciata, è una convenzione di respiro europeo tra Verdi di Trieste e SNG Maribor, i cui contenuti sono stati anticipati oggi nel corso della presentazione della nuova stagione d’opera e balletto 2017/2018 del Teatro di Maribor. La sala del Teatro Nazionale Sloveno di Maribor L’accordo sarà operativo già dall’imminente stagione sinfonica del Teatro Verdi che s’inaugurerà il prossimo 10 settembre e in cui è prevista la partecipazione del Coro del Teatro di Maribor per l’esecuzione dei Carmina Burana di Carl Orff e...

Mozart: Oboenquartett in F-Dur, KV 370 De Felice, Turban, Lessing, Yang

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MAZZUCATO E KABAIVANSKA, DUE CARRIERE UN'OPERETTA

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VENEZIA - Hanno molte cose in comune Raina Kabaivanska e Daniela Mazzucato. Sono entrambe belle e slanciate, nate in una città di mare, la Kabaivanska in Bulgaria, a Burgas sul Mar Nero, la Mazzucato a Venezia. Sono felicemente sposate e madri di una bambina ciascuna, avute in un'età in cui di una signora si dice che ha scelto la propria maternità e non ne è stata scelta. Amano vestirsi in modo sobrio, amano il loro lavoro, ma prima del lavoro viene la famiglia. In comune hanno anche il segno zodiacale, il Sagittario: sono quindi a volte poco diplomatiche sempre (o quasi sempre) molto sincere.  La differenza sostanziale fra le due signore è il colore dei capelli. Bruna la Kabaivanska, come Hanna Glawari la Vedova allegra. Bionda la Mazzucato, come Valencienne la signora onesta che si scopre cancaneuse nel finale dell' operetta di Lehar. Raina Kabaivanska in "La Vedova allegra" Daniela Mazzucato Valencienne Alexandre Dumas père ha scritto che c' è un...

FUGGI DALLA REALTA', VAI A TRENTO E BOLZANO

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“Escape From Reality”, fuggi dalla realtà è il titolo che il Direttore Artistico Matthias Lošek ha dato a OPER.A 20.21 2017/18, stagione organizzata dalla Fondazione Haydn di Bolzano e Trento che alla sua terza edizione abbraccia un’idea di programma ancora più articolato e sfaccettato. L’inserimento in cartellone dei nuovi progetti Artist in residence e OPER.A 20.21 Fringe è in questo senso significativo e pone proprio l’accento sui collegamenti con un territorio dai vivaci fermenti artistici.: da dicembre 2017 ad aprile 2018 fra Bolzano e Trento si racconteranno storie originali e intriganti in cui reale e irreale si fondono e confondono, cinque titoli dove la tradizione incontra la contemporaneità. Il Direttore artistico Losek con la Presidente della Fondazione Haydn “Sono passati appena due anni dalla nascita di OPER.A 20.21», dice Chiara Zanoni, Presidente della Fondazione Haydn di Bolzano e Trento, “Due anni che ci hanno visti impegnati su un terreno assai stimolante...