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Visualizzazione dei post da novembre, 2019

DON CARLO ALLA FENICE: UNO SPETTACOLO FASCINOSO PER RACCONTARE LA LEGGENDA NERA

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Giudicato a lungo come un lavoro tortuoso, prolisso e gravato da un’atmosfera opprimente, Don Carlo ha cominciato a imporsi davvero come uno dei massimi conseguimenti dell’arte di Verdi soltanto dal secondo dopoguerra del secolo scorso. L’opera, nata in cinque atti per Parigi, è desunta dall’omonimo poema drammatico di Schiller che a sua volta si era ispirato alla leggenda nera narrata dall’Abate Saint Réal, uno dei più clamorosi falsi storici della letteratura universale. Fu radicalmente ripensata per i palcoscenici italiani e condensata in quattro atti con tagli sensibili e dolorosi. E’ la versione italiana che, negli anni, nonostante qualche non trascurabile eccezione, si è imposta come la più compatta e fruibile e non è un caso se il Gran Teatro La Fenice, che negli anni Settanta del secolo scorso patrocinò un’esecuzione della versione originaria che ripristinava musica esclusa alla prima parigina, scelga proprio questa per inaugurare la sua stagione lirica 2019/2020. Inaugurazione

IDOMENEO ALL'OPERA DI ROMA: IL PUBBLICO APPLAUDE LO SPETTACOLO DI ROBERT CARSEN

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Composto fra l’autunno del 1780 e i primi giorni del 1781 su libretto di Gianbattista Varesco, cappellano di corte dell’arcivescovo di Salisburgo, che si basò sulla “tragédie lyrique” Idomenée di Antoine Danchet musicata da André Campra, Idomeneo offre a un Mozart venticinquenne una notevole varietà di prospettive stilistiche derivate dall’opera seria metastasiana cui l’autore aggiunge l’innovativo realismo psicologico che sarà la cifra precipua del suo futuro teatro. Certo è che lo sperimentale Idomeneo, con cui Mozart si libera di tutta una serie di lavori di maniera che ne avevano contraddistinto il giovanile operato nel genere serio, qui, si trasforma e stabilisce una nuova e più naturale continuità fra un pezzo e l’altro facendo ampio ricorso del recitativo accompagnato e piegando i rigidi schemi dell’opera seria alla sua nuova idea di teatro musicale. Tutto, in quest’opera, è di altissimo livello, ma l’invenzione mozartiana si esalta, dove il testo rispecchia gli intrecci della