TEATRO VERDI DI PORDENONE: UNA MEMORABILE VIGILIA DI PASQUA CON LA GUSTAV MAHLER JUGENDORCHESTER E IL PREMIO PORDENONEMUSICA AD ALFRED BRENDEL

Giunto alla terza edizione il “Premio Pia Baschiera Tallon - Educare alla musica” nasce come riconoscimento a musicisti, didatti e musicologi che dedicano la loro arte e la loro attività alle nuove generazioni, coltivandone il talento e la passione per la musica. Nelle precedenti edizioni sono state premiate a Pordenone personalità quali Piero Rattalino, Quirino Principe e Salvatore Sciarrino, Leone d’oro alla Carriera dell’ultima Biennale Musica e protagonista al Teatro Verdi di un concerto indimenticabile. Quest’anno il riconoscimento è toccato ad Alfred Brendel che ha dato l’addio alle scene nel dicembre 2008 con uno straordinario concerto accompagnato dai Wiener Philharmoniker. In via assolutamente eccezionale ed esclusiva per Pordenone, Brendel ha deciso di tenere una sua lectio magistralis in forma di concerto aperta al pubblico, un vero e proprio avvenimento che ha preceduto la serata celebrativa, incorniciata dal concerto della Gustav Mahler JugendOrchester, alla sua seconda residenza a Pordenone, e diretta per l’occasione da Vladimir Jurovski.
Brendel, uno dei più grandi pianisti di sempre, insignito di importanti premi e riconoscimenti - dall'Honorary Membership dei Wiener Philharmoniker, alle lauree ad honorem di molte università tra cui Oxford e Yale, oltre che apprezzato poeta e fine didatta - ha ricevuto il riconoscimento dalle mani del Sindaco di Pordenone, Alessandro Ciriani, che ha rilevato come esso “rappresenti il simbolo che suggella il legame profondo tra la città, la cultura e la musica”. Visibilmente emozionato, il maestro austriaco si è detto felice e onorato di “condividere questo momento” con i giovani della Gustav Mahler, con Vladimir Jurowski e la violinista Lisa Batiashvili. “Ho sempre cercato di evitare di dire ai musicisti che ho eseguito come dovevano comporre le loro opere. Il pezzo non è però credibile senza l’intervento dell’interprete e la grande interpretazione arriva grazie alla giusta miscela tra umiltà e capacità creativa dell’interprete. Sono fiero di comprendere che il significato di questo premio raccoglie le mie esperienze di didatta.” ha dichiarato, fra gli applausi del pubblico. La “mission” del premio riflette e testimonia, infatti, l’impegno che il Teatro Verdi di Pordenone dedica ai giovani e all’importanza del passaggio generazionale di conoscenze, con particolare attenzione all’ambito musicale, “fiore all’occhiello” è opinione del Sindaco “di una programmazione artistica che sempre più ha fatto di Pordenone e del suo Teatro una realtà di riferimento del circuito europeo di musica classica e sinfonica”.
Da quest’anno il riconoscimento assume la nuova denominazione di “PREMIO PORDENONE MUSICA” e vede l’apporto di Itas Assicurazioni come main sponsor e il sostegno degli Amici del Teatro Giulia Zacchi e Giampaolo Zuzzi. Apporti che vogliono rilevare il valore universale dell’iniziativa coronata dall’atteso ritorno a Pordenone della Gustav Mahler JugendOrchester la cui residenza in città - ha annunciato il Vicepresidente della Regione Sergio Bolzonello, presente alla serata – non si ferma all’anno in corso, ma avrà un seguito nel 2019. Protagonista del grande evento-concerto della vigilia di Pasqua, e in procinto di affrontare il suo e tour europeo di primavera, la principale orchestra giovanile al mondo, fondata da Claudio Abbado, ha eseguito in esclusiva nazionale l’imponente concerto diretto da Vladimir Jurowski, con la presenza solistica della violinista Lisa Batiashvili: due nomi che non hanno bisogno di presentazioni, giacché sono ormai entrati fra le eccellenze del panorama musicale internazionale. Accompagnato in platea il venerando Brendel, il concerto, d’ispirazione polacca e francese, ha preso il via: il programma incastonava il Concerto per violino n.1 op. 35 di Karol Szymanowski, pagina intensa che ben si adatta al carisma e alla personalità di Batiashvili, fra due pagine orchestrali di ampio respiro, la Sinfonia n.1 di Witold Lutoslawki e le Images pour orchestre di Claude Debussy, opera giovanile del musicista parigino e di rara esecuzione.
Se dei giovani strumentisti della Gustav Mahler JugendOrchester colpivano, sia in Lutoslawski sia in Debussy, la compattezza del suono, la forte espressività, l’amalgama fra sezioni e la capacità di passare dai pieni d’orchestra più sonori alle più sottili nuances espressive, di Jurowski, classe 1972, qualche filo grigio fra i capelli, un talento musicale ereditato in famiglia e coltivato con rigore e passione, ci ha impressionato il gesto chiaro ed essenziale. Quanto alla presenza femminile della Batiashvili, per purezza di legato e capacità virtuosistiche, ascoltarla suonare il suo Guarnieri del Gesù del 1739 generosamente prestatole da un collezionista privato, è stato un vero e proprio godimento delle orecchie.
Musicista finissima, ha saputo dialogare con l’Orchestra perfettamente calibrata nelle sonorità d’accompagnamento da Jurowski, in modo proficuo e sensibile. Il bis, una trascrizione della marcia dall’Amore delle tre melarance di Prokofiev, ha suggellato il legame strettissimo del fare musica tra la bella solista e la giovane e già straordinaria orchestra. Al termine della serata, due ore di grande musica, gli applausi del pubblico in gran parte giovane che affollava la bella sala del Verdi di Pordenone non finivano più. Foto: Luca d'Agostino Info: www.comunalegiuseppeverdi.it di Rino Alessi 1/01/2018 bellaunavitaallopera.blogspot.com

Commenti

Post popolari in questo blog

ADDIO A GIUSEPPE BOTTA, TENORE DAL TIMBRO INCONFONDIBILE E PRESENZA COSTANTE NEI CARTELLONI DEL TEATRO VERDI DI TRIESTE

ANDREA ZAUPA: UNA CARRIERA TRA CANTO, MEDITAZIONE E FOTOGRAFIA. INTERVISTA CON IL BARITONO VICENTINO CHE STA PER DEBUTTARE NEL PERSONAGGIO DI SCARPIA

E IL TROVATORE CONQUISTA POZZUOLO DEL FRIULI: prodotta e diretta con valore da Tiziano Duca, una delle opere più popolari di Verdi chiude la Trilogia iniziata con Ernani e proseguita con Un Ballo in maschera nella magnifica cornice di Villa Gradenigo Sabbatini. Apprezzato il protagonista Gustavo Porta