REQUIEM DI MARCO PODDA: UNA RIFLESSIONE SUL CONCERTO DI SABATO SCORSO NELLA CHIESA DELLA MADONNA DEL MARE A TRIESTE

Requiem per coro femminile, baritono e orchestra è l’ultima composizione, in ordine di tempo, di Marco Podda, medico e musicista che l’ha presentato con grande successo nei giorni scorsi a Trieste, la sua città, nella Chiesa della Madonna del Mare ed è già al lavoro per nuove commissioni. Arrivato alle soglie della maturità, Podda, classe 1963, continua ad accettare le sfide impossibili che la sua tenacia e caparbietà rendono possibili e continua a confrontarsi con testi alti, a suo tempo Qohelet, quindi il Cantico dei Cantici presentato al Teatro Verdi, ora, addirittura, il Requiem. Come Mozart, come Verdi, come Brahms o Gabriel Fauré. Misurarsi serenamente con il fine ultimo della vita non è da tutti ma, per l’occasione, lo stimolo è arrivato dal Direttore artistico e maestro del coro femminile Pantha Rhei di Trieste, Francesco Castellana che ha creato un progetto attorno alla “messa in scena” di una composizione inedita per coro a voci femminili pari e orchestra allo scopo di unire in un’unica manifestazione varie compagini corali e strumentali del Friuli-Venezia Giulia. Podda, che svolge un’importante attività come autore di musiche di scena per il teatro di prosa, ha portato nell’impresa la sua esperienza teatrale e, soprattutto, la centralità del suo interesse primo – il suono e la voce – che sostanziano le sue posizioni professionali di medico specializzato in otorinolaringoiatria e foniatria e di musicista.
Ed eccoci al Requiem, la cui prima impostazione polifonica è generalmente attribuita a Johannes Ockeghem, intorno al 1460; si suppone che il suo Requiem attingesse molto da quello di Guillaume Dufay, andato perduto. Fino a oggi sono stati composti oltre duemila Requiem. Molte delle versioni rinascimentali erano eseguite senza strumenti musicali, di solito con il canto a cappella, dal diciassettesimo secolo i compositori preferirono sempre più spesso l'uso di strumenti per accompagnare il coro, includendo nell’esecuzione anche voci soliste. E’ il caso di Marco Podda, che per il suo Requiem si avvale di un organico orchestrale imponente, trentotto giovani strumentisti del Dominant Ensemble, un’orchestra costituita da una quarantina di musicisti del panorama regionale affiancati da altri, tutti aderenti al progetto di studio Erasmus e provenienti da tredici nazionalità diverse, di una voce di baritono solista, il cinese Hào Wáng, valido, ma a nostro avviso più tenore che baritono, oltre a un grande coro di voci femminili che riuniva oltre al Coro Femminile Panta Rhei, la sezione femminile della Cappella Tergestina che Podda abitualmente dirige, il Coro Clara Schumann diretto da Chiara Moro, il Coro Femminile Barkovlje di Aleksandra Pertot, il Gruppo Vocale Oleum di Crassiza-Krasica ed il “Gruppo vocale “Ad Libitum" della Comunità Italiani Verteneglio – Brtonigla, diretti entrambi da Lora Pavletic. L’esecuzione ha coinvolto circa centosettanta persone tra coristi, orchestrali, tecnici e collaboratori.
La Chiesa Parrocchiale della Madonna del Mare di Piazzale Rosmini a Trieste è stata letteralmente presa d’assedio da un pubblico variegato che ha accolto entusiasticamente la proposta dell’Associazione Socio-Culturale “Panta Rhei” e dal suo Presidente Angelo D'Eri e che l’ha realizzata in collaborazione con JLab-360 di, un’altra associazione culturale giovanile nata allo scopo di creare un punto di riferimento per i giovani artisti della città, che a essa possono affidarsi per promuovere, sviluppare e creare la propria arte e le proprie idee. E’ stato un assedio pacifico che ha visto oltre duecento persone restare escluse dal concerto che è stato, però, registrato e di cui sarà realizzata – è stato annunciato - la versione in CD.
Ma per tornare alla musica, alcuni compositori hanno aggiunto al Requiem parti che sono proprie dell'ufficio della sepoltura, non facendo parte del rito liturgico vero e proprio, altri ancora hanno aggiunto dei movimenti supplementari, come il mottetto devozionale Pie Iesu che è parte fondante nei Requiem di Fauré, di Duruflé e di Lloyd Webber. Podda divide la sua composizione, un’ora e un quarto di musica, in otto sezioni: Requiem-Introito, Kyrie, Domine Jesu, Hostias, Sanctus, Agnus Dei, Libera Me e Dies Illa, Dies Irae. La musica si sposa ai testi e i testi sono funzionali alla musica come deve essere nella musica liturgica il cui compito è di accompagnare il rituale e destare, allo stesso tempo, coinvolgimento ed empatia nel pubblico. Le onde di suono che Podda ha immaginato per l’incontro con Sorella Morte si susseguono in un clima di serena accettazione e sono sapientemente governate dal direttore Francesco Castellana che ha la capacità di mettersi al servizio e del testo e della musica.
Le voci sono spinte, sia quella solistica sia quelle del coro, a registri estremi e ciò provoca difficoltà di articolazione e restituzione del testo. E’ un dettaglio non trascurabile per un Requiem, ma non scalfisce la bontà della proposta che attorno all’esecuzione ha creato tutta una serie di eventi collaterali nell’arco di due settimane e viene a colmare, è una piccola ma rilevante goccia, il deserto di proposte concertistiche di alto livello che contraddistinguono di questi tempi la musicalissima città di Trieste. Info: www.pantarhei.trieste.it www.cappellatergestina.it di Rino Alessi 30/05/2018 bellaunavitaallopera.blogspot.com

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