Aprile alla Fondazione Ugo e Olga Levi di Venezia

Diffusione e fruizione dei beni culturali digitalizzati: OPAC, portali di Public History, Social Media e contenuti derivati 4 Aprile ore 9:30 - 17:30 Quarto seminario del ciclo di formazione, frutto della collaborazione tra Fondazione Ugo e Olga Levi, Made In Heritage, e Lyra srl dedicato alla valorizzazione digitale dell’Heritage. I partecipanti esploreranno le varie modalità di accesso e condivisione dei contenuti digitali, tramite l’impiego di cataloghi online (OPAC), portali di Public History, Social Media e la produzione di contenuti derivati. Docenti Chiara Veninata (Archivista di Stato del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo e Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione) Giovanni Bruno (Regesta.exe) Andrea Barbon (Made in Heritage, Mind@ware) Remko Bigai (Made in Heritage, Mind@ware) Emilio Quintè (Made in Heritage) Massimiliano Tognetti (Studio Quindici e IED Istituto Europeo di Design) Modalità di insegnamento Lezioni in presenza (un giorno: 3 ore mattina, 3 ore pomeriggio)
Obiettivi di apprendimento Il corso si pone l’obiettivo di immergere gli studenti in un ampio panorama di modalità innovative per valorizzare i patrimoni culturali attraverso l’analisi approfondita di esempi pratici. In particolare, i docenti approfondiranno le peculiarità dell’uso delle tecnologie digitali applicate all’Heritage, attraverso l’esplorazione di casi concreti, coinvolgendo i protagonisti che hanno contribuito a dar vita a queste straordinarie piattaforme. Una delle aree di maggiore interesse del corso riguarderà l’analisi approfondita dei portali tematici e di Public History. Questi strumenti rappresentano un’opportunità senza precedenti per promuovere l’interazione con il pubblico e favorire la comprensione dei contesti culturali. I partecipanti saranno guidati attraverso esempi tangibili, analizzando come questi portali influiscono sulla fruizione e sull’interazione del pubblico con il patrimonio culturale. Un aspetto distintivo del corso sarà l’approccio pratico all’apprendimento. Saranno analizzati casi reali di successo, coinvolgendo direttamente gli attori chiave che hanno concepito e realizzato queste piattaforme. I corsiti avranno l’opportunità di interagire con gli esperti dietro questi progetti, ottenendo una comprensione approfondita dei processi decisionali, delle sfide affrontate e dei risultati ottenuti. Un ulteriore obiettivo cruciale riguarda l’apprendimento delle strategie e delle tecniche di comunicazione dei progetti. Si esamineranno le migliori pratiche per promuovere e condividere in modo efficace il lavoro svolto attraverso l’uso dei Social Media. I partecipanti acquisiranno competenze chiave nella gestione della presenza online, nel engagement del pubblico e nell’uso strategico delle piattaforme social per diffondere la consapevolezza e l’apprezzamento del patrimonio culturale. In conclusione, questo corso offrirà ai partecipanti una prospettiva completa e pratica su come le tecnologie e le strategie di comunicazione possono essere utilizzate in modo innovativo per valorizzare il patrimonio culturale e promuoverne la comprensione e l’accessibilità al pubblico contemporaneo.. Un’opportunità unica di apprendimento indirizzata a menti creative interessate a cogliere i retroscena dei progetti di successo nel campo della valorizzazione digitale del Cultural e Corporate Heritage.
Lezione 1 Catalogare , documentare e raccontare il patrimonio (a cura di Chiara Veninata) – Catalogare il patrimonio: l’ICCD e il Catalogo generale dei beni culturali – Documentare il patrimonio: il portale della fotografia – Raccontare il patrimonio: #scenedaunpatrimonio Lezione 2 Portali di pubblicazione e gli strumenti per la ricerca (a cura di Giovanni Bruno) – Introduzione ai portali di pubblicazione delle risorse – Le tecnologie di pubblicazioni: OPAC – Esempi di pubblicazione Lezione 3 Portale Public History per gli Archivi (a cura di Emilio Quintè, Andrea Barbon, Remko Bigai) – Introduzione al progetto (Emilio Quintè) – Il portale di public history (Andrea Barbon) – L’architettura e le tecnologie dei portali di PH (Remko Bigai) Lezione 4 Comunicare il patrimonio culturale digitalizzato, social media e contenuti derivati (a cura di Massimiliano Tognetti) – Introduzione sulle finalità e sugli obiettivi più efficaci circa la valorizzazione del patrimonio culturale digitalizzato – La comunicazione deve incuriosire, realizzare contenuti inediti e prefigurare possibili sviluppi – Riflessioni, confronto e case history Informazioni e iscrizioni
Modulo di iscrizione da compilare entro il 27 marzo 2024 Il Libro Primo de la Serena 20 Aprile ore 18:00 - 19:00 Roma, 1530. La Città Eterna è ancora devastata dal Sacco ad opera delle truppe imperiali di Carlo V d’Asburgo ma, anche grazie all’attenzione del pontefice fiorentino Clemente VII, al secolo Giulio de’Medici, comincia a rifiorire l’attività culturale. Ortensia, figlia della potente famiglia Colonna, si unisce in matrimonio con Girolamo Pallavicino. Per l’occasione viene pubblicata la prima raccolta a stampa del XVI secolo di composizioni profane indicate espressamente come “madrigali”; è la sirena (“serena”) araldica dei Colonna, che campeggia sul frontespizio della stampa, a dare a questa raccolta il nome di Libro Primo de la Serena. Dei quattro libri parte che lo compongono, contenenti ciascuno una o più voci della polifonia, uno è purtroppo andato perduto. Per fortuna nove dei diciotto brani si ritrovano in altre raccolte. Abbiamo invece ricostruito la parte mancante per l’altra metà, imponendoci la massima coerenza stilistica possibile. Le composizioni della Serena — musiche di Philippe Verdelot, Costanzo e Sebastiano Festa, Maistre Jhan, Iac[opo] de Tho[scana?], Carlo [Charles d’Argentilly?] e di un anonimo, con l’aggiunta di una canzone del francese Clément Janéquin – sono per lo più a quattro voci, da noi proposte in esecuzione con un ensemble vocale a voci miste e arricchito da strumenti a raddoppio o in sostituzione alle voci. Il Libro Primo de la Serena ritrae l’alba di un genere musicale, il madrigale, che con questo programma vogliamo tornare a far splendere sul mondo per la prima volta in tempi moderni.
Presentazione di Stefano Campagnolo Prattica di musica Caterina Chiarcos – voce Andrea Gavagnin – voce, flauto e direzione Andrés Montilla Acurero – voce Riccardo Pisani – voce Clémence Schiltz – viola da gamba Marco Saccardin – voce e liuto Lorenzo Tosi – voce Programma Philippe Verdelot (1480 ca.-1552?) Trista Amarilli Costanzo Festa (1485 ca.-1545) Lieti fior Philippe Verdelot Se gli occhi on’io tutt’ardo Carlo [Charles d’Argentilly?] Donna se non vi veggio Philippe Verdelot Dio per mostrare in vita Amor quanto più lieto Sebastiano Festa (1490 ca.-1524) Se amor qualche remedio Jac. De Tho[scana] Quando mia pastorella Philippe Verdelot Quella che sospirando Clément Janequin (1485-1558) Resveillez vous Philippe Verdelot Con lacrime e sospir Anonimo Se l’aura porge Carlo Madonna io mi pensava Costanzo Festa Altro non è il mio amor Carlo Perch’io de dir desio Ingresso libero fino esaurimento dei posti disponibili 30/03/2024 Info: www.fondazionelevi.it bellaunavitaalloperablogspot.com

Commenti

Post popolari in questo blog

ADDIO A GIUSEPPE BOTTA, TENORE DAL TIMBRO INCONFONDIBILE E PRESENZA COSTANTE NEI CARTELLONI DEL TEATRO VERDI DI TRIESTE

ANDREA ZAUPA: UNA CARRIERA TRA CANTO, MEDITAZIONE E FOTOGRAFIA. INTERVISTA CON IL BARITONO VICENTINO CHE STA PER DEBUTTARE NEL PERSONAGGIO DI SCARPIA

DUE SERATE DI GRANDE SUCCESSO AL TEATRO COMUNALE DI SAN GIOVANNI IN PERSICETO, PRESSO BOLOGNA, per i giovani selezionati dalla Paride Venturi International Academy of Opera. In scena Le Nozze di Figaro di Mozart