A FIORENZA CEDOLINS IL SIGILLO TRECENTESCO DI TRIESTE SOGNANDO UNA VEDOVA ALLEGRA

Il Sindaco di Trieste Roberto Dipiazza accoglie Fiorenza Cedolins con un grande sorriso e ricorda al Sovrintendente della Fondazione Teatro Verdi Stefano Pace che “bisogna investire in cultura”. Certo, le congiunture sono negative “e tu adesso stai facendo quello che per troppo tempo ho dovuto fare anch’io, tagliare…”.
Clima disteso e sereno stamattina nel Salotto Azzurro del Comune di Trieste dove Fiorenza Cedolins, gloria friulana del Belcanto è stata accolta con tutti gli onori. La signora Cedolins, in un completo acquamarina che bene si sposava ai colori della sala, era accompagnata dal marito, l’agente Filippo Militano, da un gruppo di parenti e amici giunti da San Vito d’Asio dove è nata e “dove tutto è iniziato”.
Fiorenza ha ricevuto dalle mani del Sindaco di Trieste, di origini friulane pure lui, il sigillo trecentesco della città, massima onorificenza cittadina con un “grazie Fiorenza per tutto quello che hai fatto”. Friulana di nascita, e a ricordarcelo erano i rappresentanti territoriali delle Pro loco della Val d’Arzino oltre al Sindaco del Comune di San Vito d’Asio che ha voluto la foto ricordo con il collega, Fiorenza Cedolins si è formata musicalmente a Trieste prima nelle fila del coro stabile del Verdi, poi come solista.
L’onorificenza le arriva mentre fervono al Teatro Verdi le prove di Tosca, l’opera che Cedolins eseguì anni addietro diretta da Oren e messa in scena da Fassini durante la serata che l’allora Sovrintendente Juan Cambreleng Roca dedicò a Piero Cappuccilli, glorioso baritono da leggenda presente in sala e da Oren chiamato alla ribalta a ricevere gli applausi. L’attuale Sovrintendente del Verdi Stefano Pace, presente alla cerimonia, ricorda che “il novanta per cento dell’italiano parlato nel mondo è quello della musica e dell’arte e, in modo particolare, dell’opera. Quante Tosche fanno il salto da Castel Sant’Angelo pronunciando in italiano la fatidica frase “O Scarpia avanti a Dio!” pur provenendo da ogni Paese e ogni continente…”.
“Quel salto” interviene Fiorenza “l’ho fatto spesso anch’io, e sono italiana. Tosca è uno dei miei personaggi preferiti!”. Perché non la inviti al Verdi? Chiede il Sindaco al Sovrintendente. Stasera abbiamo la pregenerale di Tosca. Stasera è un po’ presto, interrompe Cedolins che, tiene a precisare, muore dalla voglia di tornare a fare l’operetta a Trieste perché è troppo forte il ricordo delle serate straordinarie con Sandro Massimini sul palco e Gino Landi in cabina di regia. Il Sindaco concorda. Poi la consegna del sigillo, poche parole di Fiorenza e la firma sul libro d’onore del Comune di Trieste. Friulana di nascita ora, come il Sindaco Dipiazza, Fiorenza è triestina al cento per cento…

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