I TESORI RITROVATI NEL BAULETTO DI PINA MARINI: RENZO SANSON RISCOPRE ATTRAVERSO LA MOGLIE UN ASPETTO INEDITO DI BIAGIO MARIN, IL POETA GRADESE
È un baule pieno di gente quello ritrovato a Grado nel gennaio 2016 da Alia Englen, nipote di Biagio Marin (1891-1985), nella soffitta della casa del poeta gradese, e donato al Fondo Marin della Biblioteca Civica di Grado. Si tratta di un bauletto di legno rettangolare con bordature, cerniere e manigliette metalliche arrugginite. Apparteneva a Pina Marini (1892-1979), moglie di Marin. Una donna di grande nobiltà e gentilezza d'animo e di parola, che è vissuta all'ombra del poeta e gli è stata accanto fino alla morte come un angelo custode, nonostante il poeta fosse di vivaci appetiti al di fuori del matrimonio. Il materiale prezioso è stato analizzato, con competenza e giusta pignoleria da Renzo Sanson, giornalista di vaglia, redattore di punta nel settore Cultura e Spettacoli del Piccolo oltre che, da bravo gradese, esperto in materia mariniana. A lui si deve, presso Garzanti, la curatela metodica e gli scritti illuminanti che danno valore al carteggio Magris-Marin di recente pubblicazione e altrimenti destinato a divenire suo malgrado un'autocelebrazione del vivo. Edito da Fabrizio Serra Editore come sesto dei quaderni del Centro Studi "Biagio Marin" il testo (il prezzo di copertina è di € 16.00 pagg. 66) e l'autore hanno da poco avuto il battesimo in pubblico a Cortina grazie agli intrecci che l'introduttrice del volumetto, Edda Serra, grande esperta di Marin e anima del Centro Studi, coltiva. Attendiamo ora nuovi incontri a Grado, soprattutto, ma perché no, anche a Trieste quando si aprirà la stagione delle presentazioni. Dentro il bauletto è stata ritrovata la corrispondenza personale di Pina, suddivisa in una dozzina di pacchetti infìocchettati con filo di lana grossa o con una cordicella. Si tratta di migliaia di documenti fra lettere, cartoline postali, biglietti, telegrammi, cartoline illustrate, fotografie. Tutti questi documenti spaziano fra il 1912 e il 1926, non oltre e in parte sono riprodotti nel libro. Gli inediti del Baule di Pina, tutti da catalogare e studiare e dei quali questo volume vuole offrire una prima presentazione e descrizione, inquadrandoli nella vita e nell'epoca a cui appartengono, oltre a confermare la straordinaria ricchezza dei carteggi e la varietà dei protagonisti coinvolti, già ad una prima occhiata fanno intravvedere nuove interessanti notizie sulla biografia e sul mondo e la società in cui è vissuto Biagio Marin. Ma in essi c'è anche una prospettiva tutta nuova, finora trascurata, rimasta sullo sfondo proprio per carenza di informazioni. Ed è quella della figura e del ruolo di Giuseppina Marini, che riuscì, nonostante tutto, a dare misura, equilibrio e solidità alla vita del poeta.
Nelle foto la copertina del volume, un'immagine giovanile della coppia Marin che si conobbe a Firenze, e l'autore Renzo Sanson ritratto assieme a me alla recente festa di compleanno di Giorgio Pressburger cui entrambi abbiamo partecipato
di Rino Alessi
7/07/2017
bellaunavitaallopera.blogspot.com
Grazie per la testimonianza! Solo un appunto: Marin è nato nel 1891.
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