RITORNO ALLE ORIGINI SICILIANE CON APPLAUSO PER PAOLO INGRASCIOTTA, BARITONO EMERGENTE IN FORZA ALL'ACCADEMIA DELLA SCALA

L’applauso più sincero Paolo Ingrasciotta l’ha appena ricevuto nel suo paese d’origine, Raddusa in provincia di Catania, dove si è appena presentato in concerto assieme a un gruppetto di colleghi, allievi, come lui, dell’Accademia del Teatro alla Scala. “Mi aspettavano da tanti anni” spiega Ingrasciotta, classe 1987, al telefono dalla Sicilia, dove sta trascorrendo le vacanze in famiglia, “ma per un motivo o per l’altro non eravamo mai riusciti a combinare. Quest’anno ero libero e ho potuto finalmente aderire all’invito che il Comune mi rivolgeva e partecipare alle sue manifestazioni estive. E’ stata una grande emozione e una magnifica soddisfazione…”.
A Raddusa il giovane baritono ha cominciato, “suonavo il sassofono soprano e poi il clarinetto nella banda comunale” racconta. Poi, trasferitosi per lavoro a Imola ha scoperto che la sua voce meritava di essere coltivata “è stato un mio amico tenore che mi ha convinto e mi ha accompagnato dalla sua insegnante, io facevo tutt’altro…”. Per la sua prima maestra, il soprano Giuseppina Roberta Brienza, Paolo Ingrasciotta non ha che parole di lode: “Una persona unica, dotata di una tecnica saldissima e di un’innata propensione per l’insegnamento, una donna umile, che infonde passione in ciò che fa. Sono stati sette anni bellissimi della mia vita, lei mi ha fatto crescere parecchio dal punto di vista vocale e mi ha seguito con dedizione.”.
Poi le loro strade si sono divise perché il giovane artista decide di iscriversi al Conservatorio “Benedetto Marcello” di Venezia nella classe di Stefano Gibellato. Da lì, passa a Bologna, dove è seguito da Fernando Cordeiro Opa. E, finalmente, quando l’8 giugno dello scorso anno è ammesso all’Accademia della Scala, si trasferisce a Milano, dove si trova benissimo: “In undici anni” osserva “ho fatto sedici traslochi”. La carriera inizia nel 2013 quando è ammesso all’Accademia Rossiniana del Rossini Opera Festival e interpreta Trombonok nel Viaggio a Reims e vince subito dopo il Concorso Toti dal Monte che gli dà modo di debuttare in Schaunard de La Bohème a Treviso in un bello spettacolo di Ivan Stefanutti, con recite anche Bolzano dove collabora con l’Orchestra Haydn diretta per l’occasione da Giacomo Sagripanti, Fermo e Ferrara. Già prima c’erano state delle esperienze sul palcoscenico, Belcore in Elisir d’amore a Bologna e, a Venezia nell’ambito della collaborazione tra Conservatorio e Fenice, il suo primo Slook ne La cambiale di matrimonio al Malibran e La scala di seta con la regia di Bepi Morassi.
“Per il momento sono un baritono brillante e faccio ruoli buffi. Gli allestimenti oggi non prevedono che il personaggio buffo sia per forza di cose un vecchio e li affidano ad artisti giovani che possono mettere in luce le loro capacità attoriali. E’ quello che leggo su di me, non sono io a dirlo, so benissimo che ho ancora molta strada da fare e sono sempre molto critico con me stesso, anche se la mia voce si sta ampliando e sta assumendo tinte più metalliche che mi fanno pensare al Donizetti serio e, un domani, chissà anche a Verdi.”. Rossini comincia a stargli stretto, anche se il suo Slook appena ripetuto al Teatro Olimpico con Giovanni Battista Rigon non è passato inosservato “in tre anni è molto cresciuto e con Rigon c’è una complicità che deriva dalle quattro opere che abbiamo fatto assieme.”.
Certo è che, dopo l’ammissione all’Accademia della Scala ci sono stati nuovi successi, per esempio il primo premio al Concorso Giacinto Prandelli di Brescia e la qualifica come migliore voce di baritono emergente al Grand Prix dell’opera al Regio di Parma. Ha cantato più volte nei Carmina Burana, per esempio al Piccolo Festival del Friuli Venezia Giulia 2015 davanti all’Abbazia di Sesto al Reghena sotto la direzione di Eddi De Nadai. Una bella esperienza è stata il personaggio, inconsueto, di Demetryus nel Sogno di una notte di mezza estate di Britten nel circuito lombardo e a Reggio Emilia con la regia di Bruni e De Capitani. L’esperienza più gratificante però è quella di “calcare il palcoscenico della Scala che tutti sognano. La Scala è una vetrina straordinaria.”. E alla Scala sta per tornare, seguito in Accademia da Luciana D’Intino, “bravissima”, per interpretare il padre di Hänsel und Gretel nell’opera di Humperdinck in programma dopo la pausa estiva e, subito dopo, il suo primo Figaro nel Barbiere rossiniano, in una versione ridotta dell’opera che sarà destinata al pubblico delle scuole. “Quaranta recite durante tutto l’anno cui sono voluto arrivare ben preparato perché Figaro, per un baritono, è un personaggio che, se fatto bene, può dare soddisfazioni come pochi altri.”. Insomma, a parte la lontananza dalla Sicilia amata “terra fantastica, piena di risorse” in cui sta assaporando le gioie dello stare in famiglia, un periodo più che positivo per il baritono di Raddusa. Nelle foto Paolo Ingrasciotta ritratto in privato e nel personaggio di Demetryus in "Sogno di una notte di mezza estate" e di Slook ne "La cambiale di matrimonio" al Teatro Olimpico di Vicenza di Rino Alessi 11/08/2017 bellaunavitaallopera.blogspot.com

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