INTERVISTA AL GIOVANE DIRETTORE D'ORCHESTRA ANDREA ALBERTIN: ATTESO A DUBAI CON MOZART E IN ROMANIA CON MUSICHE ITALIANE. "IN ITALIA NON MI VOGLIONO..."

Veneto, Andrea Albertin è pianista, “vocal coach” e, soprattutto direttore d’orchestra. Lo abbiamo lasciato pianista accompagnatore del concerto inaugurale del decimo Piccolo Festival del Friuli Venezia Giulia e già si sta preparando a un importante debutto mozartiano.
“E’ vero” ci risponde a telefono da Lignano dove sta trascorrendo una breve vacanza in famiglia “alla vigilia di Ferragosto inizio le prove di Così fan tutte a Napoli. Poi, fra l’8 e il 15 settembre sarò a Dubai dove i complessi del San Carlo portano in tournée le tre opere della Trilogia mozartiana su testi di Lorenzo Da Ponte. Oltre all’orchestra e al coro stabili partiremo alla volta degli Emirati Arabi i tre direttori cui sono state affidate le tre diverse produzioni, i venticinque cantanti di altrettante diverse nazioni che fanno parte dei tre cast e l’équipe tecnica. Non ho molto seguito la preparazione registica degli spettacoli, ho visto però i bozzetti delle scene per le tre opere e quelli di Così fan tutte sono i più belli…”.
Nato vicino a Este, Andrea Albertin ha una preparazione musicale completa: ha conseguito il diploma di organo, pianoforte e accordatura di strumenti a tastiera nei conservatori di Rovigo, Padova e Firenze, gli studi di composizione e direzione d’orchestra li ha svolti con i maestri Paolo Ballarin, Piero Bellugi, Giovanni Feltrin e Wolfango Dalla Vecchia. Il debutto è avvenuto in casa: al Teatro dei Filodrammatici di Este dove, nel 1999 ha diretto l’“Histoire du Soldat” di Igor Stravinskij. Non si è più fermato e da allora ha alternato alla direzione d’orchestra, l’attività di pianista e “vocal coach” presso grandi Teatri e Festival internazionali: la Scala, il Maggio Musicale Fiorentino, il Petruzzelli di Bari; all’estero è stato al Teatro Perez Galdos di Las Palmas nelle isole Canarie, al Teatro Nazionale di Tirana e, più recentemente ai Tiroler Festspiele di Erl con Gustav Kuhn.
Questa di Dubai con il San Carlo è però un’esperienza cui Andrea si sta preparando con particolare emozione: “l’invito mi è arrivato da quel geniale ideatore di eventi musicali che è Mario Dradi, l’inventore del concerto dei tre tenori che l’anno scorso già ha portato a Dubai il Teatro Verdi di Trieste. L’inaugurazione del nuovo teatro ha avuto successo e la produzione internazionale della Trilogia Mozart-Da Ponte è molto attesa: “Ci saranno due cicli di rappresentazioni spalmati su due diversi fine settimana in cui saranno eseguite in sequenza Le Nozze di Figaro, Don Giovanni e Così fan tutte venduti in diversi pacchetti turistici. Gli allestimenti sono agili in modo da garantire rapidità al montaggio e allo smontaggio delle scene. Per Don Giovanni non sono previste particolari invenzioni registiche, sarà uno spettacolo classico, il mondo arabo non accetta regie innovative, vuole la grande tradizione. Per loro è uno sfizio avere in casa la grande tradizione occidentale.”.
Andrea Albertin conosce il mondo arabo: “A Dubai sono già stato due anni fa per un giro di concerti con Alessandro Safina iniziato a Doha, nel Qatar e concluso a Dubai, in una sede diversa da quella in cui sto per debuttare naturalmente… Dubai è una realtà molto particolare, il lusso è sfrenato, all’aeroporto vendono lingotti d’oro e la benzina costa pochi centesimi. Hanno molta voglia di evolvere e di crescere culturalmente. E’ tutto un fiorire in questi ultimi anni di nuovi teatri che sono costruiti con grande dispendio di mezzi e inaugurati. Mi viene in mente quello in Oman, che è una struttura all’avanguardia ed è molto attiva. Ad Amman, in Giordania, s’inaugura in questi giorni il primo Festival operistico arabo. E’ una collaborazione con il Conservatorio di Rovereto, che fornisce la sua consulenza ed esperienza per una Traviata con interpreti tutti arabi, Violetta compresa.”.
E dopo Dubai? “Sarò nella città di Dracula, al confine tra Romania e Ungheria con un programma di musiche italiane molto rare per un giro di concerti che attraverserà tutto il Paese e sarà sostenuto dall’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest. Il programma comprende autori noti come Paganini e meno noti come Guido Alberto Fano, veneziano, apprezzato da Tullio Serafin. Chiuderemo con la Suite da concerto della Turandot di Ferruccio Busoni.”. E in Italia? “In Italia non mi vogliono… A parte gli scherzi lavoro come libero professionista. Ho cominciato vicino a casa ma la mia preparazione l’ho fatta all’estero. Ho sessanta titoli operistici in repertorio e duecento programmi sinfonici fatti soprattutto in Spagna. Abbastanza recentemente ho diretto Così fan tutte a Padova. Lì il cast era tutto italiano, a Dubai sarà misto. Ci sarà anche un’artista italiana. Non mi chieda i nomi, in quattro giorni a Napoli per selezionare la compagnia di canto abbiamo ascoltato trecentocinquanta cantanti. E le domande d’iscrizione erano state oltre duemila.”. Insomma, pare di capire, la passione per la buona musica è viva più che mai. di Rino Alessi 19/07/2017 bellaunavitaallopera.blogspot.com

Commenti

  1. Bravo, Andrea! Nel tempo che ti resta siamo orgogliosi e felici di averti nell'associazione grande organo di s. Rita a Mestre.

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