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COMMISIONATA DAL TEATRO VERDI DI TRIESTE A GIORGIO BATTISTELLI, E' STATA RAPPRESENTATA CON SUCCESSO A GORIZIA "FEDELI D'AMORE" SU TESTO DI ARNALDO COLASANTI ISPIRATO A "UN ALTRO MARE" DI CLAUDIO MAGRIS

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Commissionata a Giorgio Battistelli dalla Fondazione lirica Teatro Verdi di Trieste e dalla Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia nell’ambito delle manifestazioni per GO!25 Gorizia-Nova Gorica Capitale della Cultura 2025, è stata rappresentata nei giorni scorsi, a Gorizia e Trieste, Fedeli d’amore, scene liriche per soli, coro e orchestra su libretto di Arnaldo Colasanti, liberamente ispirato al romanzo di Claudio Magris Un altro mare. Fedeli d’amore, spiega il librettista Colasanti, è la storia di una lunga amicizia ripercorsa nel libro di Magris, e di una lealtà che sopravvive al dolore, ma soprattutto è il grido di battaglia contro l’aridità del mondo di due giovani di grande talento. Punto chiave di un testo, più filosofico che teatrale, è infatti la vicenda dolorosa di Carlo Michelstädter (1887-1910) pensatore goriziano morto suicida a soli ventitré anni all’indomani della laurea in Filosofia all’Università di Firenze. La pistola con cui Carlo si tolse la vita, gli fu consegnata...

CANDIDE DI LEONARD BERNSTEIN CHIUDE LA STAGIONE LIRICA 2024/2025 DEL TEATRO VERDI DI TRIESTE

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Non è un’opera, non è un’operetta, non è nemmeno un vero e proprio musical il Candide di Leonard Bernstein che ha chiuso la stagione 2024/2025 del Teatro Verdi di Trieste dove non era mai stato rappresentato. L’idea di tradurre in musica per il teatro popolare un capolavoro della letteratura polemica illuministica come Candide o dell’ottimismo di Voltaire venne a Bernstein e alla scrittrice Lillian Hellman un anno prima del trionfale successo di West Side Story. All’epoca si parlò di questo lavoro come di una sorta di rifacimento del Crepuscolo degli dei per opera di Rossini e Cole Porter: certo è che alla prima di New York nel dicembre del 1956 l’esito fu negativo tanto è vero che negli anni successivi Bernstein riprese più e più volte questa sua creatura teatrale affidandone la versificazione ad autori diversi dalla Hellmann. Nell’ambito di una produzione teatrale nel complesso limitata a pochi titoli, Candide spicca per le sue ambizioni ideologiche e letterarie, ma - come dire - no...

Università di Torino e Teatro Regio premiati dal Festival Internazionale Maria Callas di Verona per il progetto Icona Callas: per l’occasione torna nella galleria UniVerso la videoinstallazione di Marina Abramović Seven Deaths

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Mercoledì ventuno maggio alle sedici, nell’Aula Magna della Cavallerizza Reale di Torino (via Verdi 9, Torino), si terrà la cerimonia di consegna delle medaglie celebrative #veronacallas100 attribuite dal Festival Internazionale Maria Callas di Verona, all’Università e al Teatro Regio di Torino, in occasione delle celebrazioni per il centenario della nascita del celebre soprano. Il Festival, ideato da Nicola Guerini, in dodici anni di attività ha realizzato numerosi progetti in collaborazione con realtà prestigiose e ha visto la partecipazione di studiosi e artisti di fama internazionale. Si tratta di un percorso che racchiude più di un centinaio di incontri in sinergia con importanti partner – tra cui Centro Studi Pasolini, Istituto Luce, Fondazione Giorgio Zanotto, Società Letteraria di Verona, Rete DUE della Radiotelevisione Svizzera italiana, Warner Classics, Feltrinelli Librerie – e il patrocinio della Regione Veneto, del Comune di Verona, della Fondazione Arena di Verona, d...

SERATA VERDIANA AL CALOR BIANCO A TRIESTE CON UN RIGOLETTO MAGNIFICAMENTE INTERPRETATO DAL BARITONO MONGOLO AMARTUVSHIN ENKBATH

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Come per la precedente Lucia di Lammermoor anche il verdiano Rigoletto aveva una precedente edizione triestina diretta da Daniel Oren; ci riferiamo a quella dell’ormai lontano 2006, protagonista Renato Bruson, a conferma del forte legame fra il Maestro israeliano e la Fondazione lirica dell’estremo Nord Est d’Italia. Con Rigoletto, avverte Daniel Oren, assistiamo a un’evoluzione che pone un marcato spartiacque fra la prima produzione di Verdi e quella della maturità. Nonostante molte delle innovazioni formali si fossero già prefigurate nelle opere precedenti, nessuna prima di Rigoletto aveva mostrato altrettanta unità stilistica e forza nell’espressione del dramma che, in questo caso, ruota attorno a una funesta maledizione. La lettura che Oren fornisce di Rigoletto in quest’occasione segue alla lettera il dettato verdiano e, complice un disegno registico scorrevole e funzionale, realizza con il contributo di un’orchestra galvanizzata dalla sua presenza sul podio, un’interpretazione ap...

DANIEL OREN TRIONFA AL TEATRO VERDI DI TRIESTE CON LUCIA DI LAMMERMOOR: COMPAGNA DI CANTO DI CARTELLO CON JESSICA PRATT E FRANCESCO DEMURO NEI RUOLI PRINCIPALI

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Daniel Oren torna al Teatro Verdi di Trieste con Lucia di Lammermoor, l’indiscusso capolavoro di Donizetti che nell’ormai lontano 1999 segnò il suo rientro trionfale nella città che per prima gli diede occasioni professionali in Italia. Lucia è da sempre uno dei titoli più frequentati dal Maestro israeliano e, anche in quest’occasione, la sua interpretazione trascinante, che apparenta un Donizetti particolarmente ispirato al melodramma verdiano, non è passata inosservata. Anzi, gli applausi del pubblico che gremiva la sala di Riva Tre Novembre sono stati lunghi e insistenti e rivolti soprattutto a quello che negli anni è diventato un beniamino degli spettatori triestini. Spesso accusato di rappresentare Lucia di Lammermoor in una versione antologica che la tradizione esecutiva ha in qualche modo avvallato, Oren ha voluto smentire i suoi detrattori e, pur amputando il terzo atto della cosiddetta scena della torre, ha riaperto i tagli del secondo in cui il precettore Raimondo induce Luci...

A OLTRE CINQUANT'ANNI DALL'ULTIMA ESECUZIONE A TRIESTE IL TRITTICO DI PUCCINI TORNA SUL PALCOSCENICO DEL TEATRO VERDI DI TRIESTE

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A oltre cinquant’anni dalla sua ultima esecuzione sul palcoscenico triestino, il Teatro Verdi ha riproposto integralmente e con vivo successo il Trittico di Giacomo Puccini nell’allestimento già visto la stagione passata al Comunale Nouveau di Bologna. Impresa non da poco quella della Fondazione triestina che nelle ultime stagioni aveva abbinato Suor Angelica e Gianni Schicchi ad altri titoli del repertorio novecentesco, trascurando Il Tabarro, ossia il primo dei tre atti unici della trilogia in cui si rappresenta, da diverse angolazioni, il tema della morte. Ed è proprio l’atmosfera cupa e oppressiva di questo lavoro d’ambientazione parigina che il librettista Giuseppe Adami trasse da “La Houppelande” di Didier Gold, che meglio è restituita dal bello spettacolo firmato da Pierfrancesco Maestrini per la regia, con la collaborazione di Nicolas Boni per le scene, Stefania Scaraggi per i costumi e Daniele Naldi per il disegno luci. Un team che abbina ogni pannello del Trittico alle tre ca...

MOZART AL TEATRO VERDI DI TRIESTE PER INIZIARE L'ANNO MUSICALE: TORNA IL RATTO DAL SERRAGLIO IN EDIZIONE BILINGUE, SUL PODIO BEATRICE VENEZI. GRADEVOLE LO SPETTACOLO DI IVAN STEFANUTTI

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Die Entführung aus dem Serail K 384 ossia, nella traduzione italiana, Il ratto dal serraglio, è un Singspiel in tre atti musicato da Wolfgang Amadeus Mozart su libretto di Gottlieb Stephanie il giovane. Il lavoro tenuto a battesimo a Vienna nel 1782, rappresenta un momento fondamentale non solo per il teatro musicale tout cuort, ma soprattutto nell'evoluzione compositiva del musicista salisburghese. E, infatti, la prima opera teatrale mozartiana veramente matura, in cui la partitura e l'azione drammaturgica sono in perfetto accordo; con la sua arte l'autore è riuscito a coniugare momenti di comicità con situazioni sentimentali e drammatiche al centro della vicenda, il tutto arricchito da aspetti di commedia che riflettono la "turcheria" di moda all'epoca. In una stagione come quella in corso al Teatro Verdi di Trieste votata alla riproposizione di titoli di grande repertorio, l’appuntamento mozartiano d’inizio anno aveva la funzione di rappresentare la rarità....