A Riccardo Chailly il Premio Una vita nella musica 2019 Cerimonia di premiazione giovedì 20 giugno alle ore 16,30 al Teatro La Fenice Premiati nella categoria Giovani la musicologa Benedetta Zucconi, il Quartetto Adorno e la compositrice Clara Iannotta

È Riccardo Chailly, tra le più importanti personalità del panorama musicale di oggi, ad aggiudicarsi il Premio Una vita nella musica 2019. Dopo Arthur Rubinstein, Mstislav Rostropovič, Claudio Abbado, Karl Böhm, Carlo Maria Giulini, Leonard Bernstein – solo per citare alcuni dei musicisti che hanno ricevuto il prestigioso riconoscimento, creato nel 1979 da Bruno Tosi per celebrare le personalità più illustri della scena musicale internazionale e giunto quest’anno alla sua trentaduesima edizione – il maestro milanese, attualmente direttore musicale del Teatro alla Scala e direttore principale della Filarmonica della Scala, riceverà il Premio nell’ambito di una cerimonia di consegna che avrà luogo, a ingresso libero, giovedì 20 giugno alle ore 16.30 nelle Sale Apollinee del Teatro La Fenice. L’ultima esibizione di Riccardo Chailly sul palcoscenico del Teatro La Fenice corrisponde a un evento di grande rilievo nella storia del Teatro veneziano, vale a dire il primo concerto dell’Orchestra Filarmonica della Fenice – era il 10 maggio 2010 – che il maestro diresse in un programma musicale di grande importanza, con la Seconda Sinfonia di Johannes Brahms e la Kammersymphoniedi Arnold Schönberg. Due anni prima, in occasione del Feniceday 2008, Chailly fu invece alla testa dell’Orchestra e Coro del Teatro La Fenice nell’ Oratorio di Natale di Johann Sebastian Bach, in tre concerti, il 20, 22 e 23 novembre 2008, che inaugurarono la Stagione Sinfonica 2008-2009. Il debutto veneziano è però ancora precedente e vide protagonista Chailly nella veste di Kapellmeisterla Gewandhausorchester di Lipsia, in una delle due tappe italiane della torunéedell’orchestra tedesca. Il nome di Riccardo Chailly andrà ad aggiungersi a quelli di Arthur Rubinstein, Andrés Segovia, Karl Böhm, Carlo Maria Giulini,Yehudi Menuhin, Mstislav Rostropovič, Gianandrea Gavazzeni e Franco Ferrara, Nathan Milstein, Leonard Bernstein e Francesco Siciliani, Nikita Magaloff, Isaac Stern, Maurizio Pollini, Rajna Kabaivanska e Luca Ronconi, Salvatore Accardo, Claudio Abbado, Carla Fracci e Renzo Piano, Ruggero Raimondi, Pier Luigi Pizzi, Zubin Mehta, Alfred Brendel, Claudio Scimone e I Solisti Veneti, Daniel Barenboim, Carlo Bergonzi, Gidon Kremer, Aldo Ciccolini, Myung-Whun Chung, Salvatore Sciarrino, Yuri Temirkanov, Sir Jeffrey Tate, Sir John Eliot Gardiner e Mariella Devia: un albo d’oro di assoluto prestigio che conferma la levatura del Premio e ne fa uno dei simboli riconosciuti dell’incontro tra la città di Venezia e la grande musica. Il comitato scientifico formato da Mario Messinis (presidente), Oreste Bossini, Massimo Contiero, Andrea Estero, Gian Paolo Minardi, Giorgio Pestelli e Francesca Valente ha inoltre assegnato alla musicologa Benedetta Zucconi, agli interpreti Quartetto Adorno e alla compositrice Clara Iannotta il Premio Una vita nella musica Giovani, categoria speciale dedicata alle nuove generazioni della quale si celebra quest’anno la settima edizione. Durante la cerimonia di premiazione, il Quartetto Adorno eseguirà Langsamer Satz di Anton Webern. Riccardo Chailly Direttore musicale del Teatro alla Scala dal gennaio 2017, dal novembre 2015 è direttore principale della Filarmonica della Scala, con cui ha programmato un denso calendario di tournéeinternazionali e incisioni discografiche. Nato a Milano, ha compiuto gli studi musicali nei Conservatori di Perugia, Roma e Milano, perfezionandosi all’Accademia Chigiana di Siena ai corsi di Franco Ferrara. Il primo incarico da direttore musicale gli è stato conferito dalla RadioSymphonie-Orchester di Berlino dal 1980 al 1988. Nel 1988 ha assunto la carica di direttore principale dell’Orchestra del Royal Concertgebouw di Amsterdam, incarico mantenuto per sedici anni. Nello stesso tempo è stato direttore musicale del Teatro Comunale di Bologna e dell’Orchestra Sinfonica Giuseppe Verdi di Milano. Nel 2016 si è concluso, dopo undici anni, il suo impegno come Kapellmeisterdel Gewandhausorchester di Lipsia, la compagine sinfonica più antica d’Europa. Dall’agosto 2016 ha assunto l'incarico di direttore musicale dell’Orchestra del Festival di Lucerna, succedendo a Claudio Abbado. Dirige regolarmente le maggiori orchestre sinfoniche europee: Wiener Philharmoniker, Berliner Philharmoniker, Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks, London Symphony Orchestra, Orchestre de Paris. Negli Stati Uniti ha collaborato con la New York Philharmonic, la Cleveland Orchestra, la Philadelphia Orchestra e la Chicago Symphony Orchestra. In campo operistico ha collaborato regolarmente con i maggiori teatri: oltre alla Scala, il Metropolitan di New York, la Lyric Opera di Chicago, l’Opera di San Francisco, il Covent Garden di Londra, la Bayerische Staatsoper di Monaco, la Staatsoper di Vienna, l’Opera di Zurigo. È presente con regolarità nei principali festival internazionali tra cui Salisburgo, Lucerna e i Proms di Londra. Da trent’anni è artista esclusivo della casa discografica Decca. La rivoluzionaria incisione delle Nove Sinfonie di Beethoven con il Gewandhaus gli è valsa il prestigioso premio Echo Klassik come Miglior Direttore del 2012. Nel 2013 sono stati pubblicati tra l’altro l’integrale delle Sinfonie di Brahms con il Gewandhaus, che ha vinto il Gramophone Award come Disco dell’Anno, e Viva Verdi, realizzato con la Filarmonica della Scala in occasione del bicentenario verdiano. È Grand’Ufficiale della Repubblica Italiana e membro della Royal Academy of Music di Londra. Nel 1998 è stato nominato Cavaliere di Gran Croce della Repubblica Italiana; nello stesso anno la Regina dei Paesi Bassi lo ha insignito del titolo di Cavaliere dell’Ordine del Leone d’Olanda. Nel 2011 è stato nominato Officier de l’Ordre des Arts et des Lettres dal Ministro della Cultura francese Frédéric Mitterrand. (COMUNICATO STAMPA) Venezia, giugno 2019

Commenti

Post popolari in questo blog

ADDIO A GIUSEPPE BOTTA, TENORE DAL TIMBRO INCONFONDIBILE E PRESENZA COSTANTE NEI CARTELLONI DEL TEATRO VERDI DI TRIESTE

ANDREA ZAUPA: UNA CARRIERA TRA CANTO, MEDITAZIONE E FOTOGRAFIA. INTERVISTA CON IL BARITONO VICENTINO CHE STA PER DEBUTTARE NEL PERSONAGGIO DI SCARPIA

E IL TROVATORE CONQUISTA POZZUOLO DEL FRIULI: prodotta e diretta con valore da Tiziano Duca, una delle opere più popolari di Verdi chiude la Trilogia iniziata con Ernani e proseguita con Un Ballo in maschera nella magnifica cornice di Villa Gradenigo Sabbatini. Apprezzato il protagonista Gustavo Porta