CHARLES GOUNOD SECONDA PUNTATA, virtuoso del pianoforte grazie al talento di Roberto Prosseda

Charles Gounod (Parigi, 1818-ivi, 1893), non fu un gran virtuoso del pianoforte e non ha scritto molto per lo strumento solo. Di più, la sua tecnica pianistica era poco più che amatoriale. Eccelleva quando, seduto al pianoforte, si accompagnava alla tastiera mentre cantava le sue mélodies, quelle sì, scritte con grande generosità, senza mai tirarsi indietro. Appassionato cultore della voce, Gounod scrive per il pianoforte come se dalla tastiera dovessero provenire suoni simili a una voce umana. L’antologia che restituisce per la Decca parte della quarantina di brani scritti da Gounod per pianoforte solo ci permette di assaporarne il fascino discreto e la varietà.
Inciso da Roberto Prosseda, che lo ha registrato nel maggio del 2017 al Fazioli Concert Hall di Sacile, su un Fazioli F 278, il disco, dal vago sapore salottiero tipicamente francese, è molto gradevole, e l’esecutore perfettamente all’altezza di restituire ogni dettaglio di questo piacevolissimo Salon de musique che definire rétro sarebbe fuorviante. Gounod è assolutamente in grado di raccontare una Venezia da lui vissuta come capitale del Terrore, quando l’acqua che gli arpeggi del primo brano in locandina, La Veneziana, Barcarolle in Sol minore, CG 593, rimandano con sapienza al suono di una pigra risacca in Laguna. Prosseda, nato a Latina, nel maggio del 1975 si è affermato grazie alle sue incisioni, tutte pubblicate dalla britannica Decca, dell'integrale pianistica di Felix Mendelssohn e delle diciotto Sonate di Mozart.
In precedenza si era affermato in vari concorsi nazionali (Rendano di Cosenza, 1993, Premio Venezia, 1995) e internazionali (Schubert di Dortmund nel 1997, Casagrande di Terni nel 1998, Micheli di Milano nel 2001). Ha iniziato come interprete di musica italiana del Novecento, incidendo per Foné, nel 2000, l’integrale pianistica di Goffredo Petrassi e per Naxos, nel 2001, numerosi brani pianistici di Luigi Dallapiccola, senza dimenticare i contemporanei, molti dei quali gli hanno dedicato delle composizioni: da Carlo Boccadoro a Nicola Campogrande, da Aldo Clementi a Michele dall'Ongaro, da Ivan Fedele a Giorgio Gaslini, e ancora Luca Lombardi, Ennio Morricone, Marcello Panni, Nicola Sani, Alessandro Solbiati, Roberta Vacca. In pratica tutto il Gotha della musica d’arte italiana della contemporaneità. Per il suo dettagliatissimo curriculum rimandiamo al suo sito www.RobertoProsseda.com dove è riportato tutto, ma veramente tutto quello che il musicista laziale ha eseguito, sta eseguendo o si propone di eseguire. Certo è, che non gli mancano soddisfazioni: è presidente dell’Associazione Mendelssohn, fondata nel 2009. È co-fondatore e coordinatore artistico di Donatori di Musica, una rete di musicisti, medici e volontari che realizzano stagioni concertistiche nei reparti di Oncologia degli ospedali italiani. Attività, quest’ultima, altamente meritoria.
Per limitarci al Prosseda esecutore del Gounod pianistico, è interessante scoprire che nel 1851, con il titolo di “Méditation sur le Prélude n° 1 de Bach” Gounod concepisce per pianoforte solo la celeberrima Ave Maria che tanto ci ha fatto penare nell’esecuzione televisiva della Ricciarelli. Solo otto anni dopo aggiungerà la parte della voce, con le parole della preghiera a Maria. Di Charles Gounod, Roberto Prosseda ha inciso anche alla pedaliera la Suite Concertante in La maggiore (1888), il Concerto in Si bemolle maggiore (1889) la Fantaisie sur l'hymne russe (1886) e una Danse Roumaine (1885) con l’Orchestra della Svizzera Italiana diretta da Howard Shelley. L’incisione è avvenuta a Lugano, all’Auditorium Stelio Molo, nell’ottobre 2012. In quest’occasione Roberto Prosseda suona un sistema a pedaliera con due Steinway D. “Excellent performances”: questa la sentenza dell’autorevole BBC Music Magazine a proposito dell’integrale. 15/08/2023 Info e Foto: Palazzetto Bru Zane San Polo 2368 30125 Venezia – Italia contact@bru-zane.com bellaunavitaallopera.blogspot.com

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