SUCCESSO TRIONFALE AL TEATRO VERDI DI PORDENONE PER IL CONCERTO INAUGURALE DEL TOUR 2024 DELLA GUSTAV MAHLER JUGENDORCHESTER DIRETTA DALLO STRAORDINARIO KIRILL PETRENKO

Diciamocelo, per una volta le parole, spesso abusate di “evento musicale epocale senza precedenti”, hanno un senso se ripensiamo a quanto il Teatro Verdi di Pordenone ha offerto al suo pubblico sabato scorso con la prima assoluta del concerto di apertura del nuovo tour europeo della straordinaria Gustav Mahler Jugendorchester, che ha così suggellato la sua ormai abituale residenza artistica nell’estremo Nord Est d’Italia. Gli oltre cento orchestrali, selezionati tra i più talentuosi giovani musicisti provenienti da tutta Europa, si sono esibiti sotto la guida della bacchetta oggi più richiesta e ricercata, quel Kirill Petrenko di casa nelle grandi sale da concerto di tutto il mondo, da Berlino in giù, giunto per la prima volta a Pordenone e per la prima volta alla guida della Gmjo. Per il Maestro di Omsk, classe 1972, era la prima volta nella sua ormai lunga carriera, che affrontava una cattedrale del sinfonismo tardo romantico, la grandiosa Quinta Sinfonia di Anton Bruckner, per celebrare i duecento anni dalla nascita del compositore austriaco. Dieci minuti ininterrotti d’applausi da parte del pubblico che gremiva il Teatro Verdi fino agli ultimi posti della terza galleria: e il successo si è ripetuto nelle successive due tappe italiane del tour, a Ravenna e a Roma; un concerto davvero storico per Pordenone, con spettatori provenienti da tutta Italia.
Le varie denominazioni attribuite alla Quinta Sinfonia in Si bemolle maggiore di Bruckner, sono già la testimonianza della sua presenza isolata, eccezionale in tutta la sua produzione: fu perciò definita “fantastica”, fu denominata “tragica”, più sarcasticamente, ”Sinfonia dei pizzicati”. Nessuna di tali definizioni è in grado di restituire lo spirito dell'opera che palesa, accanto ad accesi contrasti timbrici e dinamici, un’altrettanto avveduta e puntigliosa attenzione contrappuntistica e un'altrettanto accurata connessione tematica: e proprio per questo, rispetto all'esuberante Sinfonia "Romantica", questa più imponente ed estesa Quinta, composta tra il 1875 ed il 1877, appare quasi paradossalmente più sobria e severa, anche più segreta, insomma più stranamente classica. A differenza di tutte le altre Sinfonie di Bruckner, la Quinta inizia con un'introduzione lenta. Il vasto Allegro successivo si articola in tre temi. L'Adagio ripristina una dicotomia espressiva con i due suoi temi che, variamente elaborati, articolano tutto il movimento. Lo Scherzo ripete il primo tema dell'Adagio, proponendo in una fitta tessitura contrappuntistica soggetti secondari, tra cui accenni a Ländler e jodel. Toni più quieti ha il Trio, arcaizzante e quasi pastorale. Il costruttivismo del primo tempo ritorna accentuato nel Finale, definito la "summa" bruckneriana dell'arte della fuga e del contrappunto che cementa l'intera opera in una salda e unitaria concezione, anteponendogli un'introduzione retrospettiva dei tre temi precedenti come nella Nona beethoveniana. La complessità di questo Finale è sancita da citazioni di tempi precedenti e infine da una doppia fuga sul terzo tema nonché, nella "coda", dalla sovrapposizione del corale al tema principale. Una conclusione grande, solenne, certo una delle più esaltanti affermazioni musicali del compositore austriaco.
Tutto questo è stato reso da una Gustav Mahler Jugendorchester in stato di grazia nell’ora e mezza abbondante di musica che ci ha tenuti attaccati alle nostre poltrone al Teatro Verdi di Pordenone. La grande concentrazione richiesta dal Maestro Petrenko è stata ottenuta senza colpo ferire in una lettura che ha stupito tutti per la capacità di dominare al tempo stesso sia i pieni d’orchestra che caratterizzano il linguaggio musicale tardoromantico, sia i momenti dedicati ai più estenuati pianissimi che rendevano impercettibili i tanto criticati pizzicati degli archi. Niente bis, ma al termine il tripudio dell’Orchestra è stato pubblico con momenti d’improvvisazione che rendevano l’entusiasmo per l’incontro appena avvenuto. Al Teatro Verdi di Pordenone l’appuntamento con la Gmjo si ripeterà dal quattro al diciotto agosto per la sua residenza estiva. Nel frattempo il tour primaverile si sposta in Spagna. di Rino Alessi 4/06/2024 Foto: Luca D'Agostino bellaunavitaallopera.blogspot.com

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