MICHELE MARIOTTI TORNA ALL’OPÉRA DI PARIGI CON LES HUGUENOTS DI MEYERBEER. A 82 anni dalla sua ultima rappresentazione nella capitale francese, dal 28 all’Opéra Bastille con il soprano Lisette Oropesa nella parte di Marguerite de Valois. Protagonisti anche Yosep Kang, Ermonela Jaho, Karine Deshayes e Nicolas Testé. Regia di Andreas Kriegenburg

Torna all’Opéra di Parigi per dirigere la prima nuova produzione della stagione 2018-2019 il pesarese Michele Mariotti, Direttore musicale del Teatro Comunale di Bologna, che nel teatro nazionale della capitale francese ha già diretto I puritani nel 2013 e La traviata nel 2016. Venerdì 28 settembre all’Opéra Bastille è chiamato a interpretare il grand-opéra di Giacomo Meyerbeer Les Huguenots (Gli Ugonotti): il monumentale lavoro in cinque atti del compositore tedesco, su libretto di Eugène Scribe ed Émile Deschamps, fu rappresentato per la prima volta proprio a Parigi il 29 febbraio 1836, e ha come argomento il contrasto tra cattolici e protestanti in Francia, culminato nella strage della Notte di San Bartolomeo del 23 agosto 1572. Il grand-opéra di Meyerbeer manca dall'Opéra di Parigi da ben 82 anni: fu messo in scena l'ultima volta nel 1936 in occasione del centenario della prima rappresentazione. La nuova produzione dello spettacolo è affidata alla regia del tedesco Andreas Kriegenburg. Protagonisti sul palco il soprano statunitense di origini cubane Lisette Oropesa nella parte della regina di Francia e Navarra Marguerite de Valois, insieme a Yosep Kang in quella di Raoul de Nangis; Ermonela Jaho come Valentine; Karine Deshayes nei panni di Urbain; Nicolas Testé in quelli di Marcel; a Paul Gay è affidato il ruolo del Conte di Saint-Bris, mentre quello del Conte di Nevers è interpretato da Florian Sempey. Il Coro e l’Orchestra sono quelli dell’Opéra national de Paris.
«Les Huguenots rientra in un mio percorso artistico con le sue radici nel Belcanto – dice Mariotti –. L’opera, che ho già diretto alla Deutsche Oper di Berlino nell’autunno 2016, è figlia del Guillaume Tell di Rossini, “padre” del grand-opéra. La filiazione è evidente: ci sono richiami fortissimi, addirittura vi si ritrova l’utilizzo delle stesse armonie in situazioni drammaturgiche simili, come nella seconda aria di Raoul e in quella di Arnold. C’è davvero un denominatore comune forte. Certo, rispetto al Tell, la varietà di caratteri è maggiore: i primi due atti sono eleganti e sereni, e non lasciano assolutamente presagire nulla della tragedia con cui si concluderà l’opera, ahimè molto attuale, trattandosi di una strage compiuta per motivi religiosi. È un lavoro colossale – conclude Mariotti – che richiede un enorme impegno, anche fisico. Per me è una vera e propria sfida: come una montagna da scalare. Sono particolarmente felice di affrontarla con Andreas Kriegenburg, del quale ho apprezzato altri lavori come Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk messa in scena a Salisburgo». Les Huguenots è l’opera che conferma Meyerbeer uno dei compositori prediletti dall’impresario più potente dell’Ottocento, Louis Véron, colui che trasformò l’Opéra di Parigi in una grandiosa macchina di produzione teatrale, tanto da imporre il genere del grand-opéra in tutta Europa. Lo scontro fra due gruppi contrapposti, caratteristica fondamentale del grand-opéra, fa da sfondo alla storia d’amore contrastata per le diverse appartenenze religiose di Raoul e Valentine, coronata in punto di morte dalla conversione e dalla benedizione di Marcel, uno dei personaggi più interessanti dell’intero repertorio francese, capace di passare dal fanatismo religioso al misticismo salvifico. Les Huguenots sono replicati a Parigi con Mariotti sul podio l’1, 4, 7, 10, 13, 16 e 20 ottobre.
Giovedì 4 ottobre alle 18.00 lo spettacolo sarà trasmesso in diretta su Culturebox, nei cinema UGC per la stagione “Viva l'Opéra!”, nei cinema CGR, oltre che in altre sale indipendenti in Francia e nel resto del mondo. Ci sarà anche una successiva trasmissione sul canale France 3 e in radio su France Musique. Dopo il suo impegno a Parigi Michele Mariotti dirigerà concerti a Copenaghen con l’Orchestra Sinfonica Nazionale Danese (25 ottobre); a Palermo con l’Orchestra del Teatro Massimo (31 ottobre); a Bolzano e Firenze con l’Orchestra Haydn (6 e 9 novembre); a Dartford e High Wycombe con la Royal Philharmonic Orchestra (13 novembre); e a Bologna con l’Orchestra del Teatro Comunale (24 e 29 novembre) dove, a partire dal 15 dicembre, sarà impegnato con il Don Giovanni di Mozart. All’Opéra di Parigi Mariotti tornerà altre due volte nel corso della stagione 2018-2019: a marzo e aprile 2019 per il Don Pasquale di Donizetti con la regia di Damiano Michieletto, e a settembre 2019 per una nuova produzione della Traviata di Verdi con la regia di Simon Stone. (Comunicato stampa) 26.09.2018 Les Huguenots Opera in cinque atti Musica di Giacomo Meyerbeer Libretto di Eugène Scribe e Émile Deschamps Direttore Michele Mariotti Regista Andreas Kriegenburg Scenografie Harald B. Thor Costumi Tanja Hofmann Luci Andreas Grüter Coreografie Zenta Haerter Maestro del coro José Luiz Basso Orchestra e Coro dell’Opéra national de Paris
Personaggi e interpreti Marguerite de Valois Lisette Oropesa Raoul de Nangis Yosep Kang Valentine Ermonela Jaho Urbain Karine Deshayes Marcel Nicolas Testé Conte di Saint-Bris Paul Gay La dama d'onore / una zingara Julie Robard-Gendre Conte di Nevers Florian Sempey Cossé François Rougier Tavannes Cyrille Dubois Méru Michal Partyka Thoré / Maurevert Patrick Bolleire Retz Tomislav Lavoie Coryphée Élodie Hache Bois-Rosé Philippe Do Un arcere Olivier Ayault Quattro signori John Bernard, Cyrille Lovighi, Bernard Arrieta, Fabio Bellenghi Date Venerdì 28 settembre, ore 18.00 Lunedì 1 ottobre, ore 18.00 Giovedì 4 ottobre, ore 18.00 Sabato 7 ottobre, ore 14.00 Mercoledì 10 ottobre, ore 18.00 Sabato 13 ottobre, ore 18.00 Martedì 16 ottobre, ore 18.00 Sabato 20 ottobre, ore 18.00 Foto: Agathe Poupenay, Più Luce Info: Skill&Music – ufficio stampa info@skillandmusic.com www.skillandmusic.com

Commenti

Post popolari in questo blog

ADDIO A GIUSEPPE BOTTA, TENORE DAL TIMBRO INCONFONDIBILE E PRESENZA COSTANTE NEI CARTELLONI DEL TEATRO VERDI DI TRIESTE

ANDREA ZAUPA: UNA CARRIERA TRA CANTO, MEDITAZIONE E FOTOGRAFIA. INTERVISTA CON IL BARITONO VICENTINO CHE STA PER DEBUTTARE NEL PERSONAGGIO DI SCARPIA

E IL TROVATORE CONQUISTA POZZUOLO DEL FRIULI: prodotta e diretta con valore da Tiziano Duca, una delle opere più popolari di Verdi chiude la Trilogia iniziata con Ernani e proseguita con Un Ballo in maschera nella magnifica cornice di Villa Gradenigo Sabbatini. Apprezzato il protagonista Gustavo Porta