GIUNGE ALLA NONA EDIZIONE IL PREMIO INTERNAZIONALE MARIA CALLAS 2023: da agosto a dicembre Verona festeggia la Divina. Il Premio all'ultimo depositario della tecnica di Mario Del Monaco, Nicola Martinucci
Nasce a Verona il due dicembre del 2013, in occasione del novantesimo anniversario della nascita del grande soprano, e da un’intuizione di Nicola Guerini, il Festival Internazionale Maria Callas. Il motto che da subito lo caratterizza è: Happy Birthday Maria Callas! Nascita di un mito celebra due date rilevanti: il due dicembre, giorno della nascita dell’artista e il due agosto, data del suo debutto all’Arena di Verona nel 1947. Opera prescelta per l’esordio nella città scaligera, La Gioconda di Amilcare Ponchielli. "Verona ricorda il due agosto con la nona edizione del premio dedicato alla Divina, della quale il mondo celebra la donna, l’artista e il mito" puntualizza Nicola Guerini, presidente del Premio Internazionale Maria Callas "una dea immortale che con la sua voce ha rivoluzionato per sempre il teatro musicale, lasciando la sua impronta nella storia e diventando per tutti la Callas."
Il festival ha ospitato artisti e studiosi del panorama internazionale e giunge quest’anno alla sua nona edizione il cui hashtag è #veronacallas100, dedicato ai festeggiamenti per onorare il centenario della nascita della cosiddetta Divina. Le celebrazioni prenderanno il via il prossimo due dicembre.
Nelle diverse edizioni le attività si sono svolte con i patrocini della Regione Veneto, del Comune e della Provincia di Verona, del Comune di Busseto, del Comune di Catania, del Comune di Fiuggi, della Fondazione Centro Studi Pier Paolo Pasolini, dell’Istituto Luce di Cinecittà, La Feltrinelli Libri e Musica e in collaborazione con Fondazione Giorgio Zanotto. Tra le partnership più importanti va evidenziata quella con Warner Classics, con l’Istituto Luce di Cinecittà, con il Circolo Storico Tullio Serafin di Cavarzere, e con Rete Due della Radiotelevisione della Svizzera italiana.
Continua la collaborazione con il Comune di Fiuggi, e Acqua & Terme Fiuggi per il progetto La Lirica dell’acqua: le Lyric Signature Collections, dieci etichette artistiche disegnate da Albano Poli e raffiguranti le celebri note di Casta Diva, di cui Maria Callas fu interprete magistrale; quella in esclusiva con OperaClick, rivista online di critica musicale; quella con la Cantina Tommasi - Family Estates, per il progetto Callas Wine Collection 2013-2023, che ogni anno dedica al premiato la pregiata bottiglia Magnum di Amarone.
E’ di quest’anno la nuova collaborazione con l’Archivio Storico Tommasoli che donerà al vincitore la ristampa Fine Art di pregio, in tiratura limitata, di uno tra i ritratti della Divina scattati a Verona nel 1947.
A Verona, città della lirica internazionale, si attende quindi la nuova edizione del Premio che già nel 2014 ha insignito il regista Franco Zeffirelli del titolo di Presidente Onorario del Festival, nel 2015 ha conferito il riconoscimento, al soprano Maria Chiara, nel 2016 al baritono Rolando Panerai, nel 2017 al tenore Gianfranco Cecchele, nel 2018 al baritono Renato Bruson, nel 2019 al soprano Raina Kabaivanska, nel 2021 al basso Michele Pertusi e nel 2022 al baritono Leo Nucci.
Mercoledì due agosto alle diciassertte e trenta, sarà il celebre tenore Nicola Martinucci a ricevere il Premio Internazionale Maria Callas 2023, consistente in una preziosa scultura bronzea, realizzata in esclusiva dall’artista Albano Poli. La premiazione si svolgerà nella splendida e ormai tradizionale Sala Casarini del Due Torri Hotel di Verona, luogo storico di incontri e soggiorni di artisti come Mozart, Goethe, Wagner, Proust e Ruskin.
Il pomeriggio ricco di sorprese sarà condotto da Massimo Coserini che guiderà gli interventi delle autorità e degli ospiti, tra cui l’attrice Laura Murari (ingresso libero fino a esaurimento posti). Danilo Boaretto e Nicola Guerini tracceranno con Martinucci un ritratto artistico e le tappe più significative della carriera che lo ha visto presente nei cartelloni dei più importanti teatri d’opera del mondo, tra cui l’Arena di Verona dal 1980 al 1999 interpretando Radamès in Aida per dodici stagioni (1980-89, 1992, 1999), Calaf in Turandot per quattro stagioni (1983, 1988, 1991, 1995), il protagonista in Andrea Cheniér (1986), Don Alvaro ne La Forza del Destino (1989), Turiddu nella Cavalleria Rusticana (1989), Mario Cavadarossi in Tosca (1990) e Canio nei Pagliacci (1993).
L’evento si svolge in collaborazione con Fondazione Giorgio Zanotto, con il patrocinio di Fondazione Arena di Verona, il patrocinio e sostegno del Comune di Verona e del Comune di Fiuggi Acqua & Terme Fiuggi.
Al termine dell’incontro la tradizionale degustazione di quattro eccellenze del gusto: la Torta “Divina” della pregiata Miozzi Pasticcerie, l’Azienda Agricola Monica Vaccarella Donna EmmeVenetoValpolicella DOP, FontanaBio di Erica Fontana, il vino Tommasi - Family - Estates.
Nicola Martinucci, tarantino, classe 1941, è depositario della scuola di Mario del Monaco, avendo intrapreso lo studio del canto col fratello di Mario, Marcello. Si è perfezionato poi in teatro con i maggiori direttori e registi, proseguendo gli studi con Gianfranca Ostini, Lucia di Lammermoor ricordata in quegli anni.
La sua brillante carriera l’ha portato a cantare nei maggiori teatri del mondo quali il Teatro alla Scala, il Metropolitan, l’Arena di Verona, la Royal Opera House Covent Garden di Londra, il Teatro dell’Opera di Roma, il Teatro Comunale di Firenze, la Staatsoper di Vienna, la Opernhaus di Zurigo, la Deutsche Oper di Berlino e la San Francisco Opera. Nel 1966 vince il concorso indetto dall'Associazione Lirica Concertistica Italiana, grazie al quale debutta ne Il trovatore.
Dopo una gavetta di quasi dieci anni, nel 1980 si afferma nel panorama lirico mondiale, come nuova voce di tenore eroico, proprio in Aida all'Arena di Verona.
Negli anni ottanta del secolo scorso, inaugura più volte la stagione del Teatro alla Scala, con Turandot, Andrea Chénier, Il Tabarro accanto a Piero Cappuccilli, I Lombardi alla prima crociata, Tosca, Manon Lescaut, La Fanciulla del West, Adriana Lecouvrer.
E’ rimasta negli annali la sua Turandot diretta da Georges Prêtre nel 2001. Si esibisce inoltre al Teatro dell’ Opera di Roma, Teatro Comunale di Firenze, Metropolitan, Royal Opera House di Londra, Staatsoper di Vienna, Opernhaus di Zurigo, Deutsche Oper di Berlino. Si cimenta anche in opere moderne, come Salvatore Giuliano di Lorenzo Ferrero, composta da una sua idea, e La lupa di Tutino. Si ritira dalle scene dopo circa quarantacinque anni di carriera cantando nel 2009 Turandot a Seoul Art Center. Dal 2010 si dedica all'insegnamento con masterclass in tutto il mondo. Farà un’eccezione per il Teatro di San Carlo e per il neosovrintendente Carlo Fuortes interpretando il figlio del Cielo, ossia il padre della protagonista in Turandot in programma a Napoli il prossimo dicembre sotto la direzione di Dan Ettinger e per la regia di
Vasily Barkhatov. Nel cast Sondra Radvanovsky, Rosa Feola, Alessio Arduini e nel personaggio di Calaf il celebre marito di Anna Netrebko.
Martinucci è padre di un soprano molto promettente, che di recente ha cantato proprio Turandot in Germania e Il Trovatore di Verdi in vari teatri della ex Jugoslavia. Nelle foto: Manifesto e invito alla manifestazione veronese e, più sotto, un ritratto di Nicola Martinucci in Turandot.
31/07/2023 bellaunavitaallopera.blogspot.com
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