LA SOCIETÀ DEI CONCERTI DI TRIESTE PROPONE LUNEDì CINQUE FEBBRAIO AL TEATRO VERDI UN APPUNTAMENTO DI RARO ASCOLTO: IL GABRIEL PROKOFIEV ENSEMBLE, quartetto d'archi e live electronics del nipote di Sergej Prokofiev

La Società dei Concerti di Trieste propone, lunedì cinque febbraio alle venti e trenta, come sempre al Teatro Verdi, un particolarissimo appuntamento che vedrà protagonista Gabriel Prokofiev - nipote del famosissimo Sergej - musicista e compositore eclettico che lavora con la musica elettronica in connubio con il suo ensemble, un quartetto d’archi in un repertorio di raro ascolto.
Gabriel Prokofiev porta il cognome impegnativo del nonno Sergej ed è musicista di professione. «Ben sappiamo - scrive nelle note di sala del concerto, Enzo Beacco - che non è vita facile quella di un giovane nato in una famiglia di artisti celebri. Gli inizi sono sempre buoni. Poi subentra il confronto con l’eredità...ed è interessante seguire il percorso che ha portato Gabriel Prokofiev a conquistarsi una solida rinomanza, indipendente ma conflittuale». Il padre di Gabriel, figlio appunto di Sergej Prokofiev, Oleg, nacque in Francia, prima del trasferimento della famiglia in Unione Sovietica (1936) dove studiò all’accademia di Mosca. Non fu musicista ma la musica del padre Sergej gli ispirò immagini e sculture che espose con successo in Unione Sovietica e all’estero. Dal 1971 continuò la sua attività artistica risiedendo a Londra dove nacque poi suo figlio Gabriel.
Gabriel da subito decide di occuparsi di musica. “Fin da bambino ho ascoltato vinili di musiche di nonno Sergej. Anche mio padre amava ascoltare musica classica e contemporanea, Stockhausen, Glass, Bach, jazz moderno. A casa ho avuto subito un ottimo rapporto con la musica. A dieci, dodici anni ho formato una band con amici, facendo musica nei sobborghi meridionali di Londra, cose pop, lontane dalla tradizione di famiglia.” Componendo musica che abbraccia e sfida le tradizioni classiche occidentali, Gabriel Prokofiev è emerso come attore chiave nei nuovi approcci alla musica classica all'inizio del 21° secolo concentrandosi su un vasto programma che prevede di svecchiare la tradizione classica e di avvicinare i giovani alla musica tenendo conto delle nuove tendenze e tecnologie. Dopo aver completato i suoi studi musicali presso le università di Birmingham e York e, insoddisfatto del mondo apparentemente insulare della musica classica contemporanea, ha sviluppato una carriera musicale parallela come produttore dance, grime, electro e hip hop.
Questo background nella musica dance elettronica combinato con le sue radici classiche, conferisce al suo lavoro un suono davvero unico e contemporaneo. Compone per orchestra sinfonica tradizionale, quartetto d'archi ed elettronica e ha composto nove concerti (tre dei quali con giradischi). Rinasce, negli anni recenti, la voglia di far interagire strumenti tradizionali, riuniti in gruppi ampi o ristretti, con suoni elettronici prodotti dal vivo da lui stesso. Nell'ultimo decennio, Prokofiev ha composto un ampio corpus di opere orchestrali e da camera oltre a molte opere elettroniche, che spesso combinano sintetizzatori e campioni con archi dal vivo. Si aggiungono a questo oltre 10 opere di danza, per rinomate compagnie e la sua musica viene spesso eseguita in luoghi non tradizionali: night-club, magazzini e festival di musica elettronica nell'East London, spesso con Gabriel che fa il DJ e poi remixa dal vivo le opere appena eseguite. Gabriel Prokofiev è anche produttore, curatore di eventi, DJ e fondatore dell'etichetta discografica e club night Nonclassical. Il pubblico a Trieste avrà modo di conoscere la sua multiforme attività. Con il suo quartetto per archi, che lui integra sulla tastiera di un pianoforte, porterà, oltre a brani originali, un movimento dell’ormai famoso Quintetto di Alfred Schnittke, il V. Moderato pastorale. E sulla tastiera di un sistema elettronico agirà per intervenire su musiche, oltre che proprie, anche altrui come la sua rivisitazione del famoso Vocacalise, romanza senza parole scritta nel 1912 da Rachmaninov, Oraison (Preghiera) che Olivier Messiaen scrisse nel 1937 per l’Expo di Parigi utilizzando le onde Martenot, uno strumento appena inventato, precursore dei successivi generatori elettroacustici, capace di sostenere suoni lunghi, espressivi, nuovi. Anche i sussurri e i fremiti pensati per il violino da Salvatore Sciarrino, nei 6 Capricci per Violino Solo, si prestano bene alle manipolazioni di Gabriel. Tra i brani originali vi sono alcuni di quelli ripresi dalla recente colonna sonora composta (2022) per il documentario che la BBC ha dedicato all’assassinio del dissidente russo Litvinenko, avvelenato con polonio radioattivo a Londra nel 2006: Contamination, Overcoming e Sasha. Alle diciannove e quindici al Ridotto del Verdi ci sarà inoltre l'opportunità di ascoltare dal vivo la storia di questo incredibile musicista che dialogherà insieme al direttore artistico della Società dei Concerti Trieste, Marco Seco. I biglietti di tutti gli spettacoli della stagione e delle rassegne si possono comprare on line su Vivaticket, nella sede della SdC o un’ora prima dell’inizio dello spettacolo nel suo luogo di svolgimento. La Stagione 2023-2024 della SDC Trieste, che è fondatore del Comitato AMUR e membro di AIAM, è realizzata con il contributo del Ministero della Cultura e della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, il patrocinio del Comune di Trieste, con il sostegno della Fondazione Benefica Kathleen Foreman Casali, Main Sponsor Caffè Sacher Trieste e Mecenati Artbonus, il contributo di tutti i Soci e con il partenariato della Fondazione Teatro Lirico G. Verdi. 31/01/2024 Info: www.societadeiconcerti.it bellaunavitaalloperablogspot.com

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